L'ultima miniera di carbone sarda chiude nel 2018
- Scritto da Alba
Non si tratta soltanto della chiusura di una di una miniera di carbone ma della fine di un’epoca e a dirlo sono tutti i giornali che riflettono su quello che succede a Nuraxi Figus.
In Sardegna non si parla d’altro che della chiusura dell’ultima miniera di carbone italiana che si trova a Nuraxi Figus nel Sulcis Iglesiente. Le attività di questa miniera dovranno fermarsi definitivamente nel 2018 e non certo per volontà dei lavoratori quanto per accordi presi in passato con l’Unione Europea.
Cosa succederà adesso ai 194 dipendenti della miniera che è proprietà della Carbosulcis? La società della Regione Sardegna ha fatto già sapere che ci sarà un sostanziale ricollocamento delle risorse. Circa cento persone sono impiegate come minatori e alcuni di loro sono stati assunti dopo il 2000. Siccome l’attività di estrazione finirà a breve, sono già partiti altri due progetti alternativi. Uno sarà gestito in collaborazione con l’Istituto nazionale di fisica nucleare, l’altro invece sarà dedicato alla produzione di fertilizzanti partendo sempre dal carbone.
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In realtà tra i 194 dipendenti ce ne sono 74 che rientrano tra i beneficiari degli incentivi per andare in pensione anticipata. È vero che i minatori, per il lavoro usurante che svolgono, possono andare in pensione a 55 anni avendo lavorato almeno 15 anni nell’attività estrattiva, ma in questo caso andranno in pensione un po’ prima. Restano da collocare 120 lavoratori.
Meglio ricollocati che disoccupati ovviamente, visto che – come sottolineato dal segretario Fictem Cgil del Sulcis, Francesco Garau, da tempo il carbone estratto non veniva più venduto all’Enel per la produzione di energia.
Foto | Mario Fornasari su Flickr