No Eleonora: nell'isola ancora rischio trivelle
- Scritto da Effe_Pi
Comitato all'attacco: nessuna salvaguardia dal decreto Zanonato sulle esplorazioni in mare.
Continua la battaglia di cittadini, movimenti e comitati contro le trivellazioni sul territorio e nel mare sardi. Una lotta anche mediatica, con la politica e spesso giornali e Tv a rivendicare la protezione del nostro mare, e i gruppi che si battono contro le trivelle a confutare molte delle loro uscite. E' quello che è successo con un articolo pubblicato dalla "Nuova Sardegna" nell'edizione di domenica 8 settembre, dall'indicativo titolo "Trivellazioni, le coste sarde sono salve", subito contestato dal Comitato "No al progetto Eleonora" che si batte contro il progetto di trivellare alla ricerca del gas nell'area di Arborea.
Secondo i militanti "Il titolo e le informazioni contenute nell'articolo sono totalmente errati". In particolare, per il giornalista della "Nuova" a salvaguardare le coste dell'isola sarebbe "il decreto firmato dal ministro allo Sviluppo economico Flavio Zanonato, che dimezza le aree aperte alle attività off-shore (la superficie complessiva passa da 255mila a 139mila chilometri quadrati) ma soprattutto fissa un limite ben preciso: niente potrà essere fatto entro le 12 miglia dalla costa". I "No Eleonora", però spiegano che il "recente decreto non riguarda affatto i permessi di ricerca rilasciati fino ad oggi, ma esclusivamente quelli che verranno rilasciati in futuro".
Sarebbe pertanto "assolutamente sbagliato" riportare una frase come "E' cancellata definitivamente la possibilità che possano proseguire le attività di ricerca della Puma Petroleum al largo delle coste del Sinis": il permesso della Puma Petroleum - di 687 kmq - infatti "rimane ancora in piedi, e non viene cancellato". Oltretutto, la zona E (quella dove si può esplorare) nel decreto "non viene cancellata ma rimodulata", quindi secondo il comitato non si può certo dire "che le coste sarde siano salve". Una tesi confermata anche da Greenpeace, che se possibile critica con ancora più forza il provvedimento del Governo Letta.