Su Nuraxi di Barumini, trovati resti di riti votivi
- Scritto da Maris Matteucci
Resti di riti votivi sono stati rinvenuti a Su Nuraxi di Barumini, in Sardegna, uno dei più grandi complessi nuragici che meglio si sono conservati nel tempo
Resti di riti votivi sono stati rinvenuti a Su Nuraxi di Barumini, patrimonio Unesco e tra i più grandi complessi nuragici che meglio si sono conservati nel tempo. Pozzetti di fondazione di una nuova capanna e resti di sacrifici e riti che prevedevano l'uccisione di animali sono stati adesso raccolti e archiviati. In particolare, gli esperti hanni ritrovato le ossa di due maialetti di poche settimane di vita oltre a valve di mitili e resti di caprini, ceramiche d'uso e frammenti di carbone. Una scoperta dunque che ci riporta in un passato lontanissimo dove, a quanto pare, i riti votivi erano all'ordine del giorno.
Spiega Riccardo Cicilloni, direttore scientifico della campagna di scavi portata avanti ad opera dell'Università di Cagliari: "Assieme alle ossa consentiranno con la ricerca al carbonio 14 di arrivare ad una datazione quasi certa del periodo di riferimento. L'analisi approfondita delle capanne del villaggio ha inoltre consentito di ipotizzare la presenza di una ulteriore difesa muraria inedita pertinente presumibilmente alle prime fasi di vita del sito". Quello di Barumini è un luogo piuttosto conosciuto, non solo in Italia ma in tutto il mondo, per merito di alcuni scavi condotti negli anni '50 da Giovanni Lilliu, archeologo di fama internazionale a cui si deve la scoperta della Reggia Nuragica.
E i risultati ottenuti dalla perlustrazione nei territori di Su Nuraxi di Barumini sono stati annunciati proprio nel giorno del 103esimo anniversario di nascita dell'illustre archeologo. Il sindaco di Barumini Emanuele Lilliu ha sottolineato, in occasione della presentazione, quanto sia importante continuare con la ricerca: "E' fondamentale proseguire nel lavoro di studio, sia attraverso campagne di scavo su un sito archeologico come Su Nuraxi, che non smette mai di sorprendere, sia attraverso la valorizzazione della nostra cultura identitaria, da cui deriva anche la formazione di figure professionali qualificate in grado di riscoprire, conservare, tramandare e innovare il nostro patrimonio culturale, rendendolo un attrattore turistico in grado di rivitalizzare l'economia locale".
Photo | Pixabay