Banda ultralarga, ecco i finanziamenti alle Regioni
- Scritto da Effe_E
Nasce una strategia nazionale per il piano banda ultralarga che mette tutti d’accordo e incassa l’ok della conferenza Stato–Regioni.
Da Wired
Giuditta Mosca
La conferenza Stato-Regioni è finita con una fumata bianca e ha benedetto l’accordo quadro per lo sviluppo della banda ultralarga, dando vita a un piano nazionale condiviso e accettato.
Diventano subito disponibili 1,6 miliardi di euro del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) che verranno distribuiti tenendo conto delle necessità delle diverse aree e con particolare sensibilità alle zone bianche, quelle in cui i privati non sono disposti ad investire. Cifre che non riguardano quindi i grandi agglomerati urbani.
C’è quindi la volontà di rispettare le linee imposte dalla strategia Europa 2020, secondo le quali sarà necessario coprire l’intero Paese con connessioni ad almeno 30 Mbps e di creare infrastrutture a supporto delle connessioni da 100 Mbps per l’85% delle utenze.
Il 30 aprile seguirà un’altra delibera per assegnare alle regioni meridionali 1,18 miliardi da destinare ad altre opere di infrastruttura.
Questa prima fase interesserà 7.300 comuni e le tecnologie abilitanti resteranno di proprietà della cosa pubblica. Il sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli ha anche annunciato una riduzione della spesa che passa da 4 miliardi a 3 miliardi. Al netto del denaro stanziato, le regioni dovranno partecipare con 1,4 miliardi di euro. L’accordo quadro prevede che la fetta più grande della torta vada alla Lombardia, a cui sono destinati 380 milioni di euro, a seguire il Veneto e Piemonte. Alla Sardegna solo 300mila euro (Vedi questo articolo). La logica della necessità strutturale ha quindi prevalso sulla norma dell’80/20, che prevedeva l’iniezione di quattro quinti dei finanziamenti nel Sud dello Stivale.