Fuorisede, vuoi votare alle elezioni? E allora paga
- Scritto da Effe_Pi
Sono tantissimi i sardi che vivono fuori ma hanno la residenza nell’isola, per loro impossibile esprimere il voto il 25 settembre senza spendere cifre importanti, vediamo perché.
Un problema annoso, che riguarda soprattutto i territori più difficili da raggiungere come la Sardegna, dove per tornare a votare uno studente o lavoratore “fuori sede” deve prendere un aereo o la nave. Secondo i calcoli delle associazioni in Italia si tratta di quasi 5 milioni di persone, e non è difficile immaginare che la maggior parte provengano da sud e isole, zone da cui ci si sposta di più per studio o motivi professionali: da 20 anni le associazioni che si occupano di questo chiedono norme che deroghino e consentano di votare dove ci si trova, almeno per chi deve fare viaggi da più di un certo numero di ore o chilometri, ma nulla è stato fatto e anche il 25 settembre tantissimi sardi, specie giovani, non potranno votare. E c’è anche chi anni fa, chiamando gli uffici della regione Sarda si è sentito dire di “farsi fare un regalo” dai parenti, per tornare in occasione delle elezioni.
Al momento infatti La legge prevede poche deroghe che permettono di votare nel Comune di domicilio, dedicate solo ad alcune categorie (ad esempio ai militari). Per tutti gli altri (come gli studenti), sono previste tariffe “speciali” per treni, navi e aerei. La norma prevede che il diritto di voto, per chi vive all’interno dei confini nazionali, vada esercitato soltanto nel Comune di residenza. Qualche deroga al principio del voto nel Comune di residenza è prevista dall’ordinamento, ma si limita a specifiche categorie di popolazione, come ad esempio i militari, le forze dell’ordine e chi è ricoverato in ospedale. Invece chi vive all’estero ed è iscritto in specifiche liste elettorali può votare per corrispondenza.
Dunque i “fuorisede” che dovrebbero spostarsi per votare sono soprattutto giovani, ad esempio gli studenti universitari. Per tornare al loro seggio e non usare mezzi privati devono utilizzare il trasporto pubblico (treni, aerei e traghetti), per il quale per legge, in questi casi, sono previsti sconti sui biglietti. Per le prossime elezioni politiche, Trenitalia permetterà – “esclusivamente per viaggi di andata e ritorno in seconda classe” – di acquistare biglietti scontati su “tutti i treni del servizio nazionale e per il livello Standard dei Frecciarossa”. Le riduzioni saranno del 70% del prezzo base per i treni media-lunga percorrenza nazionale (Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca, Intercity e IntercityNotte) e servizio cuccette e del 60% sui biglietti per i treni Regionali. Un aiuto discreto per chi vive sul continente, non per i sardi.
Per gli aerei, ItaAirways, compagnia di bandiera italiana, non ha ancora comunicato ufficialmente eventuali tariffe scontate per questa tornata elettorale. Per le scorse elezioni era stato previsto uno sconto di 40 euro applicabile sulla tariffa del biglietto di andata e ritorno, che non si aggiungeva ad altre agevolazioni già in vigore e non si applicava ai voli in codeshare. Quindi niente sconti ulteriori per chi viaggia in continuiità territoriale, che oltre a dover partire per forza da Roma o Milano dovrà spendere circa 130 euro.
Sui traghetti, la compagnia Grimaldi Lines, sulle linee in continuità territoriale, applica una riduzione del 60% sulla tariffa ordinaria sulle rotte Napoli-Cagliari, Palermo-Cagliari, Civitavecchia-Cagliari e Civitavecchia-Arbatax (tutte anche con partenza viceversa dalla Sardegna). Nel sito si legge che “lo sconto si applica al passaggio nave, ai supplementi sistemazione e veicoli al seguito; non si applica ai diritti portuali, all’assicurazione per l’annullamento del viaggio e ai servizi di bordo (quali pasti, kit animali ecc.)”. Inoltre lo sconto “si applica per prenotazioni fino al 27/09/2022 e partenze dal 01/09/2022 al 27/09/2022, non è cumulabile con la tariffa Residenti e gli elettori, per poter usufruire delle agevolazioni, dovranno esibire la propria tessera elettorale (al ritorno deve risultare l’avvenuta votazione)”. Quindi anche in nave si paga la tariffa residenti: quanti giovani sardi non voteranno? Per fortuna si dice che bisogna in tutti i modi favorire la partecipazione…