Pesca ai ricci, la Regione cede: si va verso la ripresa
- Scritto da Effe_Pi
Niente fermo biologico almeno fino ad aprile dopo la protesta dei pescatori, ecosistema marino sardo in grave sofferenza.
Potrebbe slittare a fine aprile il fermo biologico dei ricci di mare in Sardegna, per permettere la conclusione della stagione di pesca e definire il piano di indennizzi per i pescatori e le attività di ripopolamento della specie a rischio. L'ipotesi, emersa nella Quinta commissione (Attività produttive) del Consiglio regionale, ha incontrato il parere quasi unanime dei commissari (contrario il Psd'Az) ed è stata proposta dalle associazioni dei pescatori professionisti durante un'audizione.
Nei giorni scorsi si è tenuta a Cagliari una manifestazione di protesta: i pescatori si sono presentati con le barche sotto il palazzo del Consiglio regionale a tutela di circa 200 operatori. Se si troverà un accordo fra maggioranza e opposizione, la norma della legge Omnibus che ha fatto scattare il fermo, valido fino all'aprile 2024 potrebbe essere modificata con un provvedimento d'urgenza da portare in Aula la prossima settimana, quando è già stata convocata la seduta per la discussione della manovra finanziaria.
In particolare, per un rinvio si sono pronunciati Gianfranco Satta (Progressisti), Emanuele Cera (Forza Italia) e Dario Giagoni (Lega). Il capogruppo Francesco Mura (Fratelli d'Italia), pur dichiarandosi a favore, ha chiesto di approfondire la proposta. Perplessità, invece, e' stata espressa dal capogruppo del Psd'Az, Franco Mula, che ha ribadito la necessità di un intervento urgente per porre rimedio al depauperamento dei fondali marini. L'assessora all'Agricoltura Gabriella Murgia che ha ricordato gli studi condotti dalle università sarde e dai centri di ricerca che hanno accertato una situazione di estrema sofferenza dell'ecosistema marino. "La legge è stata approvata dal Consiglio", ha evidenziato Murgia, "ora bisogna darle attuazione. Siamo pronti a pubblicare la manifestazione d'interesse per consentire ai pescatori di svolgere attività alternative che gli consentano di ottenere gli indennizzi".
Foto | Caspar Diederik su Flickr