Niente ristori per l'artigianato tradizionale sardo
- Scritto da Effe_Pi
La protesta della Cna che chiede un intervento urgente alla regione per garantire la sopravvivenza a molte aziende del settore, colpite anche dall'annullamento di quasi tutti gli eventi fieristici.
"Le attività dell'artigianato artistico e tradizionale della Sardegna, al contrario di altri settori e in maniera del tutto inspiegabile, non sono state beneficiarie di alcun ristoro". Lo sostiene Peppino Mele della Cna regionale, sollecitando un intervento urgente della Regione che garantisca la sopravvivenza di molte aziende del settore che stanno soffrendo particolarmente, soprattutto per l'annullamento di eventi pubblici, fiere e cerimonie a causa del coronavirus.
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L'assenza di ristori è dovuta al fatto che il codice Ateco, utilizzato per destinare o meno i fondi a determinate categorie produttive, non fa distinzione tra le imprese che operano in serie e quelle che fanno una lavorazione prevalentemente manuale e in più artistica, tipica o tradizionale. "Significa che le aziende più piccole e vulnerabili - prosegue Mele - non sono tutelate e sono considerate alla stessa stregua della grande industria, pur rilevandosi una differenza enorme in termini di struttura e di mercato di riferimento".
Secondo dati incrociati elaborati dalla Cna Sardegna, le imprese del settore sono circa 400 e impiegano oltre 600 addetti. Il dato però non sembra preciso ed è per questo che l'associazione chiede che, attraverso l'iscrizione alla Vetrina regionale dell'artigianato, si censisca chi effettivamente opera nel settore per evitare che le risorse pubbliche finiscano a chi non ne ha alcun diritto.