Lotta al gioco d’azzardo: proposta una legge sarda
- Scritto da Effe_Pi
Alla regione arriva una norma contro le ludopatie, in molti comuni dell’isola ogni residente spende in media 1000 euro l’anno nel gioco.
Due miliardi di euro di giro d'affari in Sardegna solo nel 2016, oltre 600 ludopatici che hanno rotto il muro del silenzio e sono in cura presso le strutture pubbliche. A Ottana, un comune a caso, ogni anno in media ogni residente brucia mille euro nel gioco d’azzardo, ma la situazione è simile in tutta l'Isola. Sono i dati più salienti di un problema sociale chiamato 'Gap', Gioco d'azzardo patologico, oggetto della proposta di legge presentata in regione Sardegna da Daniela Forma (prima firmataria insieme al collega Lorenzo Cozzolino) e il resto del gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, con il sostegno del presidente della Commissione Sanità, Raimondo Perra.
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"La proposta - ha spiegato la prima firmataria - parte dall'assunto scientifico secondo cui il gioco d'azzardo può arrivare a generare una dipendenza esattamente quanto la droga, compromettendo la vita del giocatore e le sue relazioni familiari, lavorative e sociali. A livello nazionale il decreto Balduzzi ha iniziato a disciplinare la materia, prevedendo il Piano nazionale di contrasto e una serie di limitazioni per quanto riguarda la pubblicità del gioco d'azzardo. Ma la Sardegna insieme alla Calabria e alla Sicilia non ha ancora legiferato in materia e per questo abbiamo elaborato la proposta di legge. Si tratta di 10 articoli che puntano soprattutto sulle campagne di prevenzione, specie tra i giovanissimi e nelle scuole: i dati confermano che in questi anni le azioni di sensibilizzazione hanno dissuaso i giovani dal giocare mentre aumenta purtroppo il numero dei giocatori adulti”.
Forma ha precisato che "i ludopatici dal novembre 2017 sono già stati inseriti tra i soggetti che possono beneficiare dell'assistenza sanitaria regionale: i dati ufficiali parlano di 616 pazienti e tra questi 110 sono donne". Ancora, la regione può contare ogni anno su oltre un milione di euro da spendere in campagne di informazione e per potenziare la rete dell'assistenza ai malati da gioco d’azzardo. "Siamo davanti a un fenomeno che colpisce tanto il giocatore quanto la famiglia - ha detto Lorenzo Cozzolino - e si tratta di temi complessi, destinati a sollevare contraddizioni in Aula come nella società: noi eroghiamo contributi pubblici a società sportive che ospitano negli stadi la pubblicità delle società di scommesse e questa è certamente una questione non da poco".
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