Imprese giovanili: in Sardegna sono un terzo di quelle nuove
- Scritto da Effe_Pi
Tra quelle registrate nel 2016 nell'isola arrivano al 33,6% del totale, la maggiore incidenza in provincia di Nuoro mentre a Cagliari il numero più alto in termini assoluti.
Boom delle imprese giovanili anche in Sardegna: aumentano continuamente le aziende aperte dagli under 35, che ormai rappresentano nell’isola un terzo di quelle aperte ogni anno, secondo i dati forniti da Unioncamere, relativi ai primi 9 mesi del 2016. Nel periodo in esame, infatti, il 33,6 delle aziende iscritte in Sardegna sono guidate da giovani, a fronte di una media italiana che si ferma al 31,1%: l’isola è quindi al sesto posto nazionale in questa “classifica”, con 2mila 393 nuove imprese giovanili a fronte di 794 cessazioni e un saldo positivo di 1599. Un segnale sicuramente positivo, che deve essere però coltivato e favorito dalle istituzioni e che in qualche modo rende anche evidente come tanti non riescano a trovare un’occupazione stabile e soddisfacente, quindi cerchino spesso di creare una propria realtà privata.
Cagliari ne ha di più ma a Nuoro sono l’11%
Per quanto riguarda le province, Nuoro è quella che ha la maggiore incidenza di imprese giovanili, che sono 3mila 353, pari all’11,9% del totale di quelle presenti sul territorio barbaricino, ed è seguita da Oristano, con 1322 che rappresentano il 9,3% del totale di quelle della provincia, mentre Sassari (che include la Gallura) arriva a 5mila 239, anche qui il 9,3% del totale e Cagliari è quella che ne ha di più in assoluto, ben 6mila 299, che però sono “solo” il 9,1% di quelle esistenti sul territorio.
Tra le imprese iscritte alle Camere di commercio quest’anno, a livello nazionale, la presenza di under 35 è più forte nelle telecomunicazioni (51,50%), seguite dai servizi finanziari e assicurativi (47,80%),i servizi alla persona (45,80%) e le produzioni per cinema, televisione e musica (40,40%).
Commercio, costruzioni e ristoranti i settori preferiti
In assoluto, invece, le aziende guidate da giovani sono in maggioranza nel commercio, che arriva al 29% del totale, nelle costruzioni con il 14%, nei servizi di alloggio e ristorazione, che ne includono il 10% del totale italiano, e nel settore di agricoltura, silvicoltura e pesca con l’8% e attività manifatturiere e altri servizi, appaiate al 6%.
“L’intraprendenza dei nostri giovani mantiene positiva la dinamica della nati-mortalità delle imprese”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, specificando che “in questi 6 anni tanto difficili per il nostro Paese, abbiamo visto questo dato incoraggiante che va sostenuto. Occorre puntare su innovazione, digitale, semplificazione amministrativa e avvicinare la scuola all’impresa. Tutte cose sulle quali il sistema camerale continuerà ad impegnarsi nei prossimi anni”.