CINEMA SARDO IN PIAZZA CONTRO I TAGLI
- Scritto da Effe_Pi
Nonostante il successo dei film sardi è crisi del settore per i tagli.
Il cinema sembra essere uno dei pochi settori efficienti della società sarda: negli ultimi anni sono stati prodotti molti film di alto livello, e continuano ad uscire opere prime, e non solo, interessanti da un punto di vista sia artistico che commerciale: tra i titoli più recenti, Su Re di Giovanni Columbu e Bellas Mariposas di Salvatore Mereu. Eppure, nonostante questa sorta di “nouvelle vague” isolana, nei giorni scorsi il mondo del cinema sardo è sceso in piazza per protestare contro i tagli ai fondi regionali dedicati al settore.
Un centinaio di persone, tra registi, attori, scenografi e maestranze, ha manifestato a Cagliari davanti alla sede dell'assessorato regionale alla Cultura, in viale Trieste, per rivendicare il ruolo "non solo culturale ma anche economico" dell'attività cinematografica isolana. Il cinema è infatti "un importantissimo volano economico e industriale per la nostra regione", secondo i rappresentanti di "Moviementu: Rete-Cinema-Sardegna", costituito di recente ad un convegno nell'ambito del Sardinia Film Festival a Sassari.
Tra gli interventi, quello del regista Enrico Pau, autore di “Pesi leggeri” e “Jimmy della collina” che si dice convinto che “un adeguato finanziamento può creare ulteriore ricchezza non solo tra gli addetti ai lavori ma anche nelle attività turistiche e commerciali". Sulla stessa linea Marco Benoni, presidente di Federcultura Sardegna, che ricorda come la legge sul cinema del 2006 prevedesse un finanziamento per il settore di due milioni di euro, poi progressivamente tagliati "fino ad arrivare agli attuali 500.000 euro, del tutto insufficienti, soprattutto se si considera che poco meno della metà vanno alla Film Commission, organismo di promozione che però non e' ancora in grado di funzionare".