Pigliaru boccia il paesaggio di Cappellacci
- Scritto da Effe_Pi
La nuova giunta blocca il Ppr approvato dal centro-destra due giorni prima delle elezioni: il governatore: "palesi illegittimità".
L'aveva promesso in campagna elettorale ed è stato praticamente il primo provvedimento della sua giunta: il neo governatore sardo, Francesco Pigliaru, si era impegnato a bloccare il Piano paesaggistico regionale fatto approvare il 14 febbraio (due giorni prima delle elezioni) dal suo predecessore Ugo Cappellacci, e ieri è arrivata la notizia che il Ppr del centro-destra è stato "sterilizzato e congelato". Il presidente della Regione ha quindi presentato una delibera che annulla lo strumento urbanistico "in tutte le sue parti tranne quelle che riguardano i beni identitari". Il governatore, nel sottolineare che il piano del suo predecessore presentava "palesi aspetti di illegittimita'", ed essere stato contestato da tutto il mondo ambientalista e dal Ministero della Cultura, ha ricordato proprio di aver fatto "quanto promesso in campagna elettorale".
Pigliaru non ha risparmiato un attacco al suo predecessore "che sperava di avere un ritorno elettorale" dall'approvazione all'ultimo minuto delle modifiche al Ppr adottato nell'ottobre del 2013 ma, invece, "ha sbagliato i calcoli". Il governatore ha sottolineato come il piano della giunta precedente "avrebbe abbassato in modo pericoloso il livello di tutela del paesaggio" e si è detto convinto che "la difesa dell'ambiente non va contro il lavoro e lo sviluppo ma, al contrario, è in grado di creare occupazione di qualita'". Pigliaru ha anche annunciato che da lunedì inizieranno gli incontri con "i portatori di interessi" perché - ha assicurato - "vogliamo parlare con tutti, anche con quelli che non sono d'accordo con noi, per convincerli che il Ppr può essere strumento per creare benessere". Pigliaru, nel rimarcare che gli interventi per l'edilizia "devono servire per riqualificare l'esistente e non per consumare territorio", ha precisato che "non è esclusa la revoca della delibera di adozione del Ppr dello scorso ottobre".
Cappellacci, oggi consigliere di opposizione, non ha preso bene l'attacco alla sua "creatura" e ha risposto che "l'annullamento del Piano è la prova di un atteggiamento prevenuto, ideologico e teso a dare risposte alle segreterie di partito anziché alla collettività". Il presidente Pigliaru deve risparmiarsi "toni da censore, che rischiano di apparire surreali - ha tuonato l'ex presidente della Regione - e che proprio in questa materia potrebbero esporlo a clamorose smentite per il suo presente e per il suo passato di assessore". Cappellacci rispedisce al mittente anche le critiche sulla mancata leale collaborazione con il ministero, replicando che forse oggi si è di fronte "ad una Giunta che rinuncia alla propria autonomia", e se la prende con la burocrazia regionale "per l'inerzia ingiustificata" nel completare la procedura di verifica ambientale strategica".