Chiusura punto nascite La Maddalena, Lorenzin: "Decisione giusta"
- Scritto da Maris Matteucci
Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, interviene sulla chiusura del punto nascite de La Maddalena, dando ragione alla Regione che ha così deciso...
Torna a tenere banco la vicenda legata alla chiusura del punto nascite dell'ospedale de La Maddalena. Dopo l'allarme lanciato da alcune future mamme, costrette a raggiungere l'ospedale di Olbia per partorire, ecco che arriva anche il parere del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin la quale, di fatto, concorda con la decisione presa dalla Regione perché basata su una questione di mera sicurezza delle partorienti. "Sarà mio personale impegno verificare che la Regione Sardegna dia puntuale attuazione alle misure, già adottate e a quelle di prossima attivazione, affinché sia garantita, anche nell'isola de La Maddalena, la tutela della salute delle partorienti e dei nascituri - afferma la Lorenzin -. Ci sarà dunque l'attivazione di una rete per la presa in carico ambulatoriale della donna fin dal concepimento e l'implementazione degli ambulatori di gravidanza a rischio e gravidanza a termine".
E l'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, sottolinea nuovamente che a determinare una scelta di quel tipo sono stati i fatti. Ecco le sue parole: "Come ha spiegato Lorenzin, il punto nascita di La Maddalena non possiede i requisiti previsti dalla legge, né quelli ulteriormente individuati con un decreto della stessa Ministra nel 2015. Anche per i punti nascita in aree disagiate e insulari i parti annui devono essere almeno 500".
Nell'ospedale de La Maddalena, invece, i parti sono stati un numero decisamente inferiore, come sottolinea Arru: "81 nel 2014, 67 nel 2015, 35 tra gennaio e settembre del 2016. La contemporanea assenza di 4 ostetriche su 5, a settembre dello scorso anno, ha portato alla sospensione del punto nascita per motivi di sicurezza, ma garantendo un presidio di emergenza-urgenza ostetrico-neonatale con guardia attiva diurna e reperibilità notturna di medico ostetrico, pediatra e rianimatore". Insomma la scelta di chiudere il punto nascite è stata dettata da coscienza e dalla impossibilità di garantire sicurezza alla partorienti. Meno rischioso, secondo la Regione, che le future mamme si apprestino a prendere il traghetto ed affrontare poi un pezzo di strada fino ad Olbia per poter partorire.
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