Furti di sabbia: la Sardegna passa alle maniere forti
- Scritto da Effe_Pi
Tremila euro di multa a un turista svedese trovato all'aeroporto di Cagliari con tre bottiglie di sabbia, ennesimo furto scoperto in questa prima parte di estate rovente.
Tremila euro di multa per tre bottiglie di sabbia. E’ il prezzo che ha dovuto pagare un turista svedese, trovato all’aeroporto di Cagliari con il prezioso materiale prelevato, a quanto pare, da una delle spiagge di Tertenia. Non è il primo ad essere “beccato” in questa prima parte di estate, e dopo tanti anni di inutili denunce sul fenomeno dell’asporto di sabbia dai migliori arenili dell’isola, sembra finalmente che gli interventi duri (che magari possono fare da deterrente) stiano fioccando in questo 2016. Mentre si annuncia un nuovo weekend infuocato, con buona parte del territorio sardo oltre i 40 gradi, con la corsa alle bellezze marine per sabato e domenica, è positivo sapere che i nostri arenili non vengono depredati del tutto impunemente, come è successo invece per decenni, da parte di locali e turisti.
Tra coloro che portano avanti campagne per fermare un fenomeno che insieme alla naturale erosione rischia di impoverire notevolmente alcune delle più splendide spiagge del Mediterraneo, c’è la pagina Facebook “Sardegna rubata e depredata”, che già l’anno scorso denunciava i continui ‘furti’ di sabbia dalle spiagge sarde parlando di vero e proprio “saccheggio” con “bottiglie piene di sabbia bianchissima da Is Arutas, da Pula, Santa Margherita, Chia e Villasimius, da Olbia, da Alghero, Cala Gonone, Ogliastra” che sempre più spesso vengono sequestrate nei tre aeroporti sardi ai turisti che vogliono portarsi via un pezzo di Sardegna al rientro dalle loro ferie. Con la scusa del souvenir ogni anno “i turisti sottraggono all'isola ciò che la natura ha impiegato millenni a creare” concludono gli amministratori della pagina ricordando, come facciamo qui anche noi, che ll furto di sabbia è un reato.