Acqua: niente referendum contro Abbanoa
- Scritto da Effe_Pi
La consultazione bocciata dall'Ufficio regionale per il referendum nonostante le oltre 12mila firme raccolte nell'isola.
Non ci sarà nessun referendum per l'abrogazione di Abbanoa, il gestore unico del servizio idrico in Sardegna. A stabilirlo, è stato proprio oggi l'Ufficio regionale per il referendum, con una delibera in cui la richiesta viene dichiarata "illegittima". Il quesito recitava "volete voi l'abrogazione della società pubblica Abbanoa SpA quale gestore unico del servizio idrico integrato dei comuni della Sardegna", e aggiungeva la richiesta di abrogare tre delibere, una della Giunta regionale e due dell'Ato (l'Autorità d'ambito). Proprio queste ultime hanno portato al rigetto della richiesta di referendum, in quanto l'Autorità d'ambito "non è un ente regionale in senso stretto e nemmeno un ente strumentale della Regione, configurandosi come un consorzio obbligatorio dei comuni e delle province della Sardegna". In sostanza. una struttura autonoma dotata di personalità giuridica, cui erano state trasferite funzioni spettanti agli enti locali.
Le firme raccolte in tutta l'isola contro la società, contestata da più parti per la scarsa efficienza del servizio e gli alti costi, erano state 12 mila 259, ed erano state presentate in Tribunale dal Comitato dei sindaci presieduto da Angelo Deidda, primo cittadino di Domusnovas. Con lui anche i sindaci Ferdinando Pellegrini, di Fluminimaggiore, e Roberto Lallio, di Nuxis. La loro proposta alternativa è quella di sostituire l'attuale gestione con "un sistema consorziato di gestione dell'acqua fra i comuni", che dipenderebbe direttamente dall'Autorità d'ambito, visto che "Abbanoa dovrebbe fare i lavori direttamente, invece dei 100 milioni per le manutenzioni che si spendono oltre l'80% finisce in società esterne". In caso di bocciatura del referendum, come accaduto, i sindaci avevano minacciato una "rivoluzione popolare": vedremo cosa succederà nei prossimi giorni e settimane e se anche questa si aggiungerà alle tante proteste che investono l'Italia e la Sardegna.