A Sant’Antioco saline protagoniste di un turismo innovativo
- Scritto da Effe_Pi
Nasce nel Sulcis la prima “Via del sale” della Sardegna tra trekking, percorsi ciclabili e trattamenti di bellezza: stanziati 2 milioni di euro.
Il sale come filo conduttore di innovativi percorsi turistici. Nasce nel Sulcis la prima Via del Sale della Sardegna. Le protagoniste non potevano che essere loro, le antiche saline di Sant'Antioco, che rinascono a nuova vita con le loro numerose sfaccettature: storiche, sociali, economiche, turistiche e ambientali, e diventano risorsa da far conoscere e promuovere attraverso percorsi di trekking, piste ciclabili o trattamenti di bellezza. Non più solo un prodotto industriale, il sale diventa dunque il filo conduttore di un'esperienza unica per i visitatori.
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Un obiettivo raggiunto dopo 13 anni di sforzi mai realizzati (l'idea del progetto risale al 2005), e che muove in questi giorni i suoi primi passi grazie al Protocollo d'intesa firmato dalla Regione Sardegna e dal presidente di Ati Sale, la società concessionaria delle saline, Giacomo D'Alì, dall'Unione dei Comuni del Sulcis e dal Flag Sardegna Sud occidentale. Alla firma, apposta venerdì scorso, erano presenti anche l'assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, amministratori e consiglieri regionali del territorio. Il protocollo dà attuazione alla delibera della giunta regionale, approvata lo scorso agosto con lo stanziamento di 2 milioni di euro per la valorizzazione delle zone umide del Sulcis.
Il concessionario Ati Sale si impegna, attraverso il protocollo, ad assicurare la disponibilità delle aree delle saline di Sant'Antioco per la realizzazione delle opere e delle attività previste, che si svolgeranno parallelamente all'attività primaria di estrazione e produzione del sale. La Regione, da parte sua, metterà a disposizione gli strumenti operativi necessari a favorire la più efficace attuazione degli interventi, dando supporto costante al territorio. L'Unione dei Comuni del Sulcis sarà il soggetto attuatore unico degli interventi e monitorerà costantemente la realizzazione dei progetti. L'importo complessivo di 2 milioni di euro sarà così suddiviso: 580mila euro per la sistemazione e valorizzazione a fini turistico-ambientali dei percorsi esistenti nelle aree stagnali 'Stagno di Porto Botte' e 'Promontorio, Dune e Zona Umida di Portofino'; 700mila euro per la riqualificazione dei vecchi percorsi del sale e la riconversione in poste ciclabili degli stagni di Porto Botte e Santa Caterina. E ancora: 570mila euro per la valorizzazione a fini turistico-ambientali dell'itinerario del sale attraverso la predisposizione di spazi e strutture polivalenti per la fruizione sostenibile dei siti; 140mila euro per la sistemazione e valorizzazione delle aree a supporto dell'attività di turismo attivo (siti di interesse comunitario stagno di Porto Botte e Punta Giunchera).
Foto | Jean-François Renaud su Flickr