Ora E.On scappa dalla Sardegna - Fotogalleria
- Scritto da Effe_Pi
La multinazionale tedesca dell'energia metterà in vendita la centrale sarda e tutte le sue proprietà italiane.
La multinazionale tedesca dell’energia E.On si prepara a lasciare la centrale di Fiumesanto e l’Italia in generale. L’anticipazione è stata data dal “Quotidiano Energia”, specializzato in questi temi, che ha avuto notizia di un documento già pronto per aprire alla vendita degli impianti italiani della società che ha causato la “marea nera” dell’anno scorso nel Golfo dell’Asinara. Gli “asset” che dovrebbero essere ceduti, tra cui l’impianto termoelettrico con i cicli combinati a gas e carbone del sassarese, hanno un valore complessivo di circa 3 miliardi di euro, e includono anche una centrale a Terni, i clienti di elettricità e gas e partecipazioni in progetti di piattaforme offshore e gasdotti.
Chissà se la decisione della società tedesca ha qualche connessione con le indagini sull’inquinamento avviate anche di recente sul sito sardo, che peraltro segue di pochi giorni le notizie sulla richiesta di una proroga dell’esercizio dei gruppi di produzione energetica 1 e 2 della centrale, ormai destinati alla fermata perché considerati inquinanti e pericolosi. In qualche modo, le notizie sono confermate anche da un portavoce di E.On, secondo cui la multinazionale analizza "costantemente le opzioni strategiche del suo portafoglio, anche le attività italiane. Di volta in volta queste valutazioni possono condurre o meno alla dismissione di alcuni asset".
Va all’attacco il senatore isolano del Pd Silvio Lai, che ricorda come poco più di un mese fa "l'amministratore delegato di E.On Italia, Miguel Antonanzas, ha annunciato ben 100 milioni di euro di investimenti su Fiumesanto, con tanto di plauso di Governo e Regione: o l'Ad é fuori dal circuito decisionale della sua azienda, che però non lo ha mai pubblicamente sconfessato, oppure c'è una premeditata strategia della multinazionale a prendersi gioco delle istituzioni". Il segretario regionale dei democratici aggiunge che "per ciò che riguarda la Sardegna, ne prendano atto Governo e Regione e pretendano un tavolo che assicuri che la vendita della centrale non sia gestita con logica speculativa su impianto e lavoratori ma con l'obiettivo di tutelare il futuro energetico economico dell'Isola, e in realtà del Paese tutto, cercando acquirenti credibili e non nuovi avventurieri".
Per ricordare la “marea nera” causata da E.On in Sardegna, vi proponiamo sotto una fotogalleria di scatti sull’interventi effettuati in quel periodo dai ricercatori dell’ISPRA.
Foto di Pier Secco