Vacanze in Sardegna, non sono per chi ha bisogno di dialisi
- Scritto da Effe_Pi
Un centinaio le segnalazioni di persone che hanno bisogno della terapia e non possono venire nell’isola perché non trovano posto nei centri specializzati.
Più di un centinaio di richieste d'aiuto alla Asnet, associazione sarda nefropatici emodializzati e trapiantati: vogliono trascorrere le vacanze in Sardegna. Ma al centro dialisi non c'è posto. Anzi, qualcuno non ha avuto nemmeno risposta. La denuncia arriva, insieme alla Asnet, anche dell'Aned Sardegna (associazione nazionale emodializzati). La richiesta è inevitabile: un intervento della Regione, magari con una legge ad hoc.
Dietro- spiegano le associazioni- c'è la grave carenza di organico nella sanità sarda. Con l'estate la situazione poi si complica. "Tanti -sottolinea Bruno Denotti, Asnet - chiedono il nostro intervento per garantirsi la possibilità di un posto dialisi, in quanto le strutture contattate danno risposte evasive (quando le danno) e poche certezze. Dispiace constatare che la nostra Regione, nonostante si professi 'a vocazione turistica', non sia a tutt'oggi in grado di offrire una programmazione adeguata del servizio". "Manca - denuncia Annibale Zucca, Aned - un apposito progetto di Dialisi Vacanza che entri a regime.
A farne le spese- spiega - sono ovviamente i malati che purtroppo non potranno arrivare in Sardegna, se non grazie a quei pochi centri dialisi che hanno dato la loro disponibilità all'inserimento degli stessi, in turni destinati ai pazienti in carico 'stabile'. La nostra Costituzione garantisce a tutti il diritto alla salute, ma evidentemente non a chi purtroppo risulta essere attaccato ad una macchina per poter continuare a vivere". I dializzati sardi sono circa 1.500: per sottoporsi alle terapie, fanno riferimento a uno dei 35 centri dialisi presenti nell'isola. Molte difficoltà. Un esempio arriva da uno degli ultimi casi segnalati all'Asnet, la vicenda di Aldo Manzanares, residente a Budoni. Dopo essersi sottoposto a dialisi nell'ospedale di Olbia è andato a Bologna per cure, esami e interventi chirurgici: da più di un mese sta cercando di programmare il rientro nel suo paese senza riuscirsi, col rischio di non poter neppure votare alle amministrative del 28maggio.
Foto | Lcc