In Sardegna è psicosi, scaffali supermarket vuoti
- Scritto da Effe_Pi
L'aumento dei prezzi causato dalla guerra in Ucraina e un messaggio audio, virale sui social, stanno spingendo in queste ore tantissime persone a fare scorte di alimentari e carburante.
L'aumento dei prezzi causato dalla guerra in Ucraina e un messaggio audio, virale sui social, che annunciava 15 giorni di sciopero degli autotrasportatori che avrebbero 'paralizzato' la Sardegna, stanno spingendo in queste ore tantissime persone a fare scorte di generi alimentari e carburante. Molti supermercati sono stati presi d'assalto e questa mattina diversi scaffali dei principali market di Cagliari risultavano vuoti, così come in tanti distributori è terminato il carburante, soprattutto il diesel, con lunghe file di auto alle pompe di benzina.
Per lunedì 14 è stato proclamato uno sciopero degli autotrasportatori senza sigle sindacali: sono 450 i camionisti pronti a sistemare i loro tir davanti ai porti e alle zone industriali dell'Isola sin dall'alba per protestare contro il caro gasolio. L'astensione dal lavoro potrebbe però saltare se da Roma arriveranno dal tavolo della Conferenza Stato-Regione notizie rassicuranti rispetto alle richieste delle organizzazioni sindacali di categoria.
I sindacati ufficiali hanno da subito preso posizione sul messaggio vocale rimbalzato su migliaia di chat WhatsApp della Sardegna con lo spauracchio di un blocco totale dei rifornimenti. "Si tratta di un messaggio di un lavoratore disperato che sta annunciando qualcosa di illegale - chiarisce il segretario generale della Filt Cgil Arnaldo Boeddu - Vietare i beni di prima necessità è un reato, non è possibile privare la popolazione di beni primari". Non solo benzina e gasolio. Anche sul fronte della pasta la Sardegna vanta il negativo primato dei prezzi più alti d'Italia. Lo denuncia Adiconsum regionale, che ha analizzato gli ultimi dati sui listini dei prodotti di largo consumo registrati dal Mise. "In base i dati del Ministero - spiega il presidente Giorgio Vargiu - a Cagliari la quotazione massima della pasta di semola di grano duro raggiunge il record di 4,7 euro al chilogrammo (1,95 euro il prezzo medio) piazzando il capoluogo sardo in testa alla classifica delle province italiane dove la pasta costa di più. Sassari si piazza al secondo posto, con un prezzo massimo di 3,35 euro al kg (1,80 il prezzo medio). Listini molto diversi rispetto a quelli delle altre città italiane: basti pensare che a Messina il prezzo di un kg di pasta non supera il massimo di 1,86 euro (1,21 il prezzo medio), 2,07 euro il prezzo massimo a Siracusa".
Foto | John K Thorne su Flickr