Covid, proteste contro i contagi da studenti, 118 e migranti
- Scritto da Effe_Pi
Coi contagi che ora fanno davvero paura giovani contro l'affollamento sui mezzi pubblici e a Sassari gli stranieri del centro d'accoglienza chiedono tamponi.
Coi contagi che in Sardegna ora spaventano davvero, ad allarmarsi sono in primo luogo gli studenti che ogni mattina si recano a scuola sui mezzi pubblici. A Cagliari sono stati tanti i banchi vuoti ieri negli istituti a causa di uno sciopero dei ragazzi, che lamentano calche nei bus e alle fermate. Gli studenti chiedono un potenziamento della rete di trasporto e nuove iniziative sono previste nei prossimi giorni.
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Intanto cresce la preoccupazione anche tra i volontari del 118: "Scarsa attenzione da parte delle istituzioni - lamenta il responsabile del Soccorso Iglesias, Pierpaolo Emmolo - solo ora con forte ritardo la Regione ha adottato una delibera che modifica la convenzione introducendo un protocollo con le misure anti-Covid. Qui i nostri ragazzi sono costretti a rifiutare il servizio perché privi di protezione, spesso vengono umiliati o ridicolizzati dagli stessi operatori sanitari". Intanto a Villacidro, la sindaca Marta Cabriolu chiude la scuola Giuseppe Dessi' ed emana una nuova ordinanza: "Ho dovuto chiudere la scuola di via Cagliari - spiega su Facebook in un video messaggio - e sulla base del nuovo Dpcm sarà in quarantena per 10 giorni o comunque fino all'esito dei tamponi".
E a Sassari migranti in rivolta nel centro di accoglienza realizzato nell'hotel Pagi a Predda Niedda. La motivazione per cui i 72 occupanti la struttura, attualmente in isolamento per la presenza di 60 di loro positivi al Covid-19, sta nella richiesta di effettuare il più rapidamente possibile un secondo tampone. Getto di oggetti sulla trafficatissima Sassari - Alghero con pericolo per le persone e la tensione palpabile hanno portato la polizia ad intervenire prontamente in tenuta anti sommossa per tenere sotto controllo la situazione.
Foto | Frederick Dennstedt su Flickr