Scarpe rosse a Cagliari contro il femminicidio
- Scritto da Alba
Il 25 novembre in Sardegna evento legato a un progetto di arte pubblica contro il femminicidio e la violenza sulle donne. Si tratta di Zapatos Rojos curato da Lorena Cordeddu e Consuelo Dessì.
Riempirsi la bocca di strumenti di lotta al femminicidio è facile. Combattere e denunciare la violenza sulle donne è molto semplice, a parole. Qui invece si sfrutta l’arte per portare a conoscenza la più parte dei cittadini di un fenomeno grave e impunito: a Ciudad Juárez, nello Stato del Chihuahua, una città di frontiera nel nord del Messico, a partire dal 1993, centinaia di donne vengono rapite, stuprate e assassinate nella più totale impunità.
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Se ne parlerà con un progetto di arte pubblica, Zapatos Rojos di Elina Chauvet, il 25 novembre a Cagliari, dalle ore 16 in Piazza Garibaldi. Questo progetto partito dal Messico, è arrivato in Europa, a Milano, nel 2012 per la prima volta. Poi è andato in Argentina, Spagna, Norvegia, Gran Bretagna, Cile, Brasile, Stati Uniti e Canada. E ora è in Sardegna.
“Ogni edizione di Zapatos Rojos è costituita da un lungo lavoro che prevede l’attivazione di una rete tra istituzioni, associazioni e singole persone che partecipano alla sua realizzazione e con essa alla diffusione del messaggio contenuto nella marcia silenziosa di Zapatos Rojos”. Queste le parole di una delle curatrici, Consuelo Dessì, dell’associazione Mezcla Intercultura. A spiegare quello che vedremo a Cagliari, invece, ci ha pensato Lorena Cordeddu dell’associazione Terra battuta: “33 paia di scarpe dipinte tutte di rosso, disposte in una marcia simbolica e silenziosa di donne assenti, lungo una strada cittadina. Non viene rappresentata la violenza, non c’è sangue, non ci sono occhi neri: questa è la sua forza. La marcia è simbolo dell'azione che donne e uomini intendono intraprendere verso il cambiamento dei modelli culturali e sociali che vedono la donna in una posizione di inferiorità rispetto all'uomo.”
Foto | Comunicato Stampa