Zona Franca: la Sardegna cambia Statuto
- Scritto da Effe_Pi
Modificato l'articolo 12 per consentire la creazione di un'area ad esenzione fiscale simile a quelle del Nord Italia.
La Regione Sardegna cambia il suo Statuto per aprire alla Zona Franca integrale, secondo la giunta Cappellacci e la maggioranza che la sostiene un "passo fondamentale" per arrivare al regime di esenzione fiscale che potrebbe portare finalmente alla piena valorizzazione "delle grandissime potenzialità" dell'isola. E' stata la Prima Commissione, quella sulle autonomie, ad approvare stamattina il testo della proposta di legge che modificherà la legge regionale fondamentale, in particolare all'articolo 12 della stessa.
Il testo viene così riformulato: ''Il territorio della Regione autonoma della Sardegna è posto fuori dalla linea doganale e costituisce Zona Franca interclusa dal mare circostante; i punti di entrata e di uscita sono individuati nei porti ed aeroporti della Sardegna. La zona franca della Sardegna è disciplinata dalle leggi fiscali dello Stato italiano e dell'Unione Europea che si applicano ai territori extradoganali di Livigno, Campione d'Italia dalle acque nazionali del lago di Lugano racchiuse tra la sponda ed il confine politico della zona situata tra Ponte Tresa e Porto Ceresio, nonché quelli di Gorizia, Savogna d'Isonzo e della Regione a Statuto speciale Valle d'Aosta''.
Una Zona Franca, insomma, modellata su quelle esistenti nel Nord Italia (ma esistono esempi anche in Campania) quella voluta fortemente dal centrodestra sardo, in particolare con l'emendamento unitario, nato dalla fusione di quello presentato da Efisio Arbau (La Base) con quello a firma del presidente Ugo Cappellacci, di Ignazio Artizzu, Pietro Pittalis (Pdl), Attilio Dedoni (Rif. Sardi), Giulio Steri (Udc) e Franco Cuccureddu (Mpa), che è stato accolto dalla Commissione e poi votato favorevolmente. La proposta di legge sarà trasmessa al Consiglio delle autonomie locali per il parere obbligatorio e solo a quel punto potrà tornare in Commissione Autonomia e in Consiglio regionale per la discussione e il voto finale, poi la legge dovrà essere votata dal parlamento. Insomma, dopo le polemiche dei mesi scorsi, sarà il tempo a dire chi ha ragione: se la giunta regionale attuale e la sua maggioranza, che considerano la Zona Franca una possibilità concreta di rilancio della Sardegna, oppure tutti coloro che finora per vari motivi si sono mostrati scettici sulla praticabilità della proposta, dal centrosinistra agli indipendentisti, passando per il Movimento Cinque Stelle.