La seconda vita di Matteo Boe: da ex bandito a guida turistica
- Scritto da Anna Maria Cantarella
Sta studiando per diventare guida escursionistica dopo aver trascorso 25 anni in carcere
La storia del bandito Boe è quella di un malvivente che dopo aver pagato il suo conto con la giustizia torna nella società a rifarsi una vita. Una evasione da un carcere di massima sicurezza, sequestri di persona, una evasione da un carcere di massima sicurezza: Boe, 61 anni, ha collezionato molti reati per i quali però ha pagato il prezzo stabilito dalla giustizia italiana e adesso, dopo aver trascorso 25 anni in carcere, si appresta a rifarsi una vita.
È stato infatti scarcerato a giugno 2017 e adesso studia per diventare guida escursionistica presso un corso di formazione a pagamento della società Evolvere sr., che si concluderà prima dell’estate, come raccontato a “La Nuova Sardegna”. Completato il percorso di formazione e il ciclo di lezioni e di escursioni previste nel cuore della Sardegna, Boe potrà iscriversi al registro nazionale della principale associazione di categoria, l’Aigae, e mettere a frutto la sua conoscenza del territorio per ricominciare una nuova vita.
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Matteo Nicolò Luca Boe è stato un esponente di spicco del banditismo sardo. È stato coinvolto nel rapimento dell’imprenditore romano Giulio De Angelis, nel 1983 partecipò al rapimento della 17enne Sara Niccoli a San Gimignano e in conseguenza di questo sequestro fu arrestato nel carcere di sicurezza dell’Asinara dal quale riuscì ad evadere anche grazie all’aiuto della moglie. Nel 1992 fu uno dei principali artefici del rapimento del piccolo Farouk Kassam, 7 anni, liberato dopo sei mesi di prigionia con un orecchio mozzato. In seguito a questo ultimo reato, fu arrestato a Porto Vecchio, in Corsica, estradato e poi condannato a 30 anni di carcere.