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Turismo di qualità in Sardegna, si punta sui fari

  • Scritto da Alba

Il deus ex machina del turismo sardo è un accordo firmato tra la Regione e il Demanio con l’obiettivo di valorizzare i vecchi fari. Hanno un fascino particolare e potrebbero essere un punto di riferimento per i turisti. 

Se si puntasse tutto sui fari e sulle altre strutture presenti sul territorio demaniale, il turismo sardo dovrebbe cambiare i connotati. Queste strutture infatti non sono adatte ad accogliere tante persone, ma sono indicata per turismo di qualità. Parliamo ad esempio delv ecchio Faro di Razzoli a La Maddalena, dell'ex stazione di vedetta di Marginetto, sempre nell'arcipelago, delle ex stazioni semaforiche di Capo Ferro a Porto Cervo e di Punta Scorno all'Asinara. Una volta recuperati questi luoghi di pregio storicoe paesaggistico, si potrebbe finalmente mettere in atto il programma Orizzonte_Fari già deliberato a giugno dalla Giunta Pigliaru.

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A sostenere lo sviluppo del turismo di qualità c’è anche un altro progetto, che si chiama “Cammini e percorsi” ed è stato fortemente voluto dalla Giunta sarda. L’obiettivo di questo secondo progetto è la riqualificazione degli immobili prossimi a cammini religiosi e ciclovie per farli diventare strutture ricettive di qualità per quanti scelgono il turismo “lento”. 

L'assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu ha dichiarato all’Ansa: “Soprattutto nell'ottica dei cammini si tende a lavorare a favore della destagionalizzazione dell'offerta turistica”. Un’idea che arricchisce quanto detto anche dal direttore dell'Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, “l'accordo che abbiamo firmato e la sua attuazione avranno ricadute importanti a livello di investimenti e di occupazione giovanile. Noi ci impegniamo a regolarizzare questi beni a livello di documentazione catastale urbanistica, liberando da questa incombenza gli investitori”. 

Foto | Pixabay