Punti di vista: il budino di Popixeddu
- Scritto da Manuel Muscas
Il risveglio di Popixeddu, un bambino che non riesce a raccontarlo a tutti da un corpo che ha deciso di non funzionare e delegare ad un cervello che coglie limiti e potenzialità con assoluta precisione e sorpresa.
Immedesimarsi in altre situazioni sarebbe la cosa più utile per una visione più ampia della realtà. Provare a farlo in un corpo che non è il tuo, un corpo che ha deciso di non funzionare e di delegare qualsiasi funzione ad un cervello che coglie ogni limite e potenzialità con assoluta precisione e sorpresa.
Ogni frase di questa presunta raffica di pensieri è frutto di fantasia, si proverà a dar voce a Popixeddu che voce non ne ha mai avuto.
-Ah come stavo dormendo bene! Ho sognato di riuscire a grattarmi quell'enorme brufolo che mi sta tormentando il naso da due giorni; sono riuscito addirittura a sistemarmi il ciuffo come piace a me, un po' tirato a destra, che pivelline ne voglio cuccare pure io.
-Riesco fortunatamente a percepire l'orario in base alla luce che entra dai pochi spiragli lasciati, sono le 07.50 del mattino e ora inizio la mia giornata, non vedo l'ora di mangiare il budino, quello al cioccolato mi piace proprio tanto, riesco a non masticarlo e scende giu verso il "bidio" passando per la lingua, lasciandomi quel gusto perfetto nella mia bocca sempre mezzo aperta.
-Eccolo! E' arrivato il mio amico, è più grande di me, ma devo ammettere che mi sta molto simpatico(gliel'ho scritto l'altro giorno), racconta cose strane, di viaggi lontani; mi solleva e mi fa fare stretching, anche se devo ammettere che la fisioterapia non è il suo forte, preferisco quando mi stringe a se e mi fa ballare musica balcanica. Vorrei dirgli di non alitarmi di mattina presto, che anche si lava i denti non è piacevole.
-Ho freddo, il mio corpo ha un termometro tutto suo, mi viene da tremare anche se ci sono quaranta gradi; il mio amico lo sa e mi sommerge con un mare di coperte, sa cosa significa tremare, ricordo il primo giorno che è arrivato a farmi compagnia, tremava da non riuscire a tenere un bicchiere d'acqua in mano, poco tonto il mio amico.
-Oggi ho voglia di ridere e non ho voglia di ascoltare la maestra che sorniona arriverà dopo il budino, faccio capire al mio amico di portarmi in salotto, li riesco ad osservare il mio piccolo mondo esteriore, osservo quel gatto pazzo che si sbatte contro le porte e non miagola, osservo il balcone e la tenda che si muove dal vento. Vorrei tanto uscire a farmi una passeggiata con il mio amico ma ha messo neve, così ha detto mamma.
-Ora vi saluto e mi mangio il budino, vi scriverò quando sarà arrivato al bidio.
Foto: Pixabay | CC0 Public Domain