BRIATORE E GLI YACHT FUGGITIVI
- Scritto da Effe_Pi
L'imprenditore dalle pagine del "Giornale" accusa la Sardegna: fa scappare le barche e i turisti di lusso.
Torna all'attacco Flavio Briatore, il sindacalista degli yacht e del turismo stile Costa Smeralda in tutta l'isola. Stavolta, a meritare gli strali dell'imprenditore - viveur è la scarsa propensione dell'isola (o meglio di quella parte che lui frequenta) a facilitare il turismo degli yachtmen, vale a dire i fortunati possessori di barche di lusso, che sarebbero in fuga dalla Sardegna per dirigersi verso lidi come quelli della Corsica, la Croazia e la Grecia. L'attacco, che riguarda la mentalità sarda in genere ma anche l'azione degli amministratori locali di Arzachena e dintorni, arriva dalle pagine de "Il Giornale" che ha intervistato Briatore nell'edizione in edicola oggi.
Secondo quanto riportato dal quotidiano della famiglia Berlusconi, Briatore accusa "l’impennata delle tasse di stazionamento e i controlli a raffica della Guardia di finanza, che ancora si rinnovano sistematicamente" di aver favorito la fuga verso altri paesi, "decisamente più accoglienti nei confronti di chi vuole solo starsene in pace e godersi le vacanze. Ma in questo modo il turismo si uccide. Perché mai la gente dovrebbe continuare a venire in Sardegna se i controlli e le tasse la rendono ostile?"
Per Briatore quindi il problema del turismo sardo non è il caro traghetti, la scarsità di aerei economici, l'assenza quasi totale di trasporti interni, la mancanza in molte zone di strade degne di questo nome, la carenza di strutture, dagli alberghi ai camping, che possano ospitare i turisti senza ridurli in rovina. No, il problema sono quelle poche centinaia di yachtmen (con tutto il rispetto) che vivono sulla loro barca, sicuramente scaricano inquinanti in mare (e per questo pagano le tasse) spesso vanno dove non è consentito (e da qui i controlli), e quando scendono a terra si divertono solo nei locali di lusso di Briatore stesso o dei suoi amici, da cui il normale cittadino sardo non ha mai visto (e non vedrà mai) un euro.
Briatore se l'è presa poi con l’attuale amministrazione locale: "È stato il sindaco, il nuovo sindaco di Arzachena, Alberto Ragnedda in carica da un anno circa - dice - e nel quale in molti avevano riposto fiducia per il rilancio della zona, che ha vietato la costruzioni di docce e toilette sulle spiagge. Non è stata una grande idea, non vi pare?". Ha risposto il vicesindaco del centro gallurese, Maria Giaconi, sottolineando che "l'isola di Mortorio è inserita nel Parco naturale nazionale ed è effettivamente considerata zona rossa, quindi una zona in cui è assolutamente vietata qualsiasi attività: dalla balneazione all'ancoraggio. Se quindi la Capitaneria è intervenuta non ha fatto altro che il proprio dovere. Se poi ci si mette a discutere sull'opportunità o no di applicare normative così rigide a molte zone della Sardegna - ha continuato l'amministratrice - allora il discorso cambia e si può anche pensare di modificare o addirittura di abolire certe regole per consentire un maggiore appeal dell'isola e una maggiore fruibilità dal punto di vista turistico di una regione che, con le spiagge e il mare che ha, non può permettersi il lusso di mettere in fuga i turisti, che siano yachtmen o meno".