Startup, BuzzMyVideos acquisisce MakeTag
- Scritto da Effe_E
Video interattivi, volti nuovi, tanta fantasia: così cresce la pubblicità su YouTube.
Da La Stampa
LORENZA CASTAGNERI
È la «Generazione no tv». Ne fanno parte gli adolescenti che alla televisione preferiscono i video su Youtube. Alcuni ci rimangono incollati oltre cinque ore alla settimana. Ma c’è anche chi apre un proprio canale, produce clip in cui è protagonista e magari diventa pure famoso. Sono gli Youtuber, sempre più guardati con attenzione dalle aziende per conquistare il pubblico dei giovanissimi. Un mondo ancora tutto da scoprire ma con enormi potenzialità - si stima che la promozione tramite contenuti video varrà 37 miliardi di dollari entro il 2017, in crescita del 13 per cento - e che sarà studiato da vicino in Italia, a Cagliari, dove nascerà un hub di ricerca.
L’idea è di BuzzMyVideos e nasce dopo l’acquisizione di MakeTag. La prima è un’azienda con sede a Londra, fondata da Paola Marinone e Bengu Atamer, una italiana e l’altra turca, entrambe ex Youtube, che aiutano i videomaker a guadagnare attraverso il loro canale online con la pubblicità. La seconda è una startup sarda nata nel 2014 per iniziativa di Antonella Arca ed Eugenio Gaeta che lavora sull’interazione tra spettatori e video. BuzzMyVideos non soltanto l’ha comprata. Ha anche deciso di investire sull’Italia e sul Sud. «In breve tempo MakeTag è riuscita a mettere a punto una serie di tecnologie molto innovative ed evolute con pochissime risorse. Noi vogliamo innovare e gli abbiamo proposto di aggiungersi a noi», spiega Paola Marinone, vercellese di nascita e amministratore delegato di BuzzMyVideos, che ha già affiancato 5.200 Youtuber di oltre cento paesi. Il team guidato da Arca e Gaeta continuerà a lavorare da Cagliari, vista mare, per l’azienda inglese. «In Sardegna avrà sede il nostro ufficio di ricerca e sviluppo», spiega Paola Marinone. E annuncia: «Abbiamo già cominciato ad assumere nuovi ingegneri altamente qualificati».
Anzitutto lavoreranno su nuove soluzioni per rendere i video degli Youtuber sempre più interattivi e quindi appetibili per le aziende che vogliono fare pubblicità. «Per esempio, cliccando un pulsante mentre il filmato scorre si potrà acquistare il rossetto che la Youtuber sta testando in quel momento», racconta Antonella Arca. Secondo uno studio di BuzzMyVideos, oltre il 42 per cento degli utenti si fida di quel che dice chi ha un canale online. Più della Tv. La metà del pubblico ammette che acquisterebbe un prodotto pubblicizzato tramite video sulla piattaforma. Ma questo è soltanto l’inizio. «Qualcuno dei nostri creativi ha già iniziato a produrre video su Facebook o Instagram», rivela Paola Marinone. La Hollywood 2.0, come ama chiamarla, cresce e si evolve. E con lei, l’Italia.