Autunno in Barbagia 2019 ad Orani | 21 e 22 settembre
Orani, 21 e 22 settembre 2019
Centro storico
Ingresso libero
Conosciuto per secoli come Orani mannu (‘grande’) per la sua dimensione ed importanza, il paese fu tra i centri abitati più estesi della Sardegna centro-settentrionale fino al Settecento.
Le origini dell’abitato risalgono all’epoca preistorica come documentano i rinvenimenti archeologici nei diversi rioni storici. Tutto il territorio fu frequentato sin dal Neolitico per la presenza delle miniere di steatite da cui si producevano le straordinarie statuette delle dee madri, antiche divinità dei protosardi.
Numerosissime sono le testimonianze archeologiche dal Neolitico recente all’epoca nuragica: domus de janas, dolmen, nuraghi, villaggi, tombe dei giganti e santuari nuragici (tra cui l’importante complesso di Nurdole). Non mancano le frequentazioni in età romana a cui risale lo stabilimento termale di Oddini e la stazione militare di Leisone.
Nel XII secolo il nome della villa de Orane compare diverse volte nei condaghes, registri delle chiese. A quegli anni risale la storia della costruzione della chiesa dedicata alla Madonna nello scenografico Monte Gonare.
Sos contos de fochile, i racconti del focolare, narrano della musca machedda (‘mosca pazzerella’) che causò la rovina di molti villaggi medievali e il trasferimento dei loro abitanti nel centro. Furono sicuramente le gravi carestie e le pestilenze che dilagarono in Europa tra il XIV e il XV secolo a provocare lo spopolamento del circondario e la crescita di Orani.
Durante il Medioevo la villa assunse sempre più rilevanza: fu uno dei centri principali della curatoria di Dore (all’interno del Giudicato di Torres). Dopo la scomparsa del giudicato logudorese , nel periodo della guerra contro il regno d’Aragona (XIV secolo) fu annessa da Mariano IV e partecipò all’epopea del Giudicato d’Arborea per poi passare sotto il controllo straniero con la fine del conflitto (XV secolo).
Nel 1478 il territorio fu concesso in feudo ai Carroz ed entrò a far parte del Ducato di Mandas. Iniziarono quindi i secoli di oppressione delle signorie feudali durante i quali si succedettero diverse famiglie nobiliari; l’ultima fu quella dei De Silva che nel 1617 ottenne il diploma regio con cui si costituiva il Marchesato di Orani. Il villaggio divenne sede del regidor, ossia il governatore delle curatorie, e del tribunale. L’imposizione di tributi sempre più pesanti provocò numerose rivolte e ribellioni fino all’abolizione del feudalesimo nel 1839.
Importante risorsa economica per il paese è l’artigianato del legno e del ferro battuto ancora oggi fiore all’occhiello tra le tante produzioni tradizionali molto apprezzate dai sardi e dai turisti.
Rigogliosi boschi, fertili colline e ricchi giacimenti di preziosi minerali fanno da cornice al paese di Orani, posizionato in una deliziosa conca tra il verde rilievo di Sa Costa e le propaggini nord occidentali del Monte Gonare.
Il paesaggio è prevalentemente collinare e montuoso caratterizzato dalla presenza di un’enorme ricchezza di minerali e varietà di rocce: granito, dolomie, calcare, tufo, scisto, trachite ecc. Ad impreziosire tutta l’area si aggiungono le tante sorgenti di acqua fresca, oltre alle fonti termali di Sos Banzos e Sos Banzicheddos e la fonte carsica di Sa Varva.
Al confine con le terre comunali di Sarule, si stagliano sul paesaggio le tre caratteristiche cime a forma di cono del Monte Gonare (1.083 m), Gonareddu (1.045 m) e Punta Lotzori (976 m) regalando uno scenario di grande suggestione.
Sulla cima si trova l’antico santuario di Nostra Signora di Gonare, molto venerata nel circondario, che secondo la tradizione sarebbe stata eretta come ex voto dal Giudice di Torres Gonario II. Ogni anno centinaia di fedeli e visitatori si riuniscono nelle vicine cumbessias (case che accolgono i pellegrini).
Patria d’artisti, intellettuali e abili artigiani, Orani ha dato i natali a due grandi maestri dell’arte sarda: Costantino Nivola e Mario Delitala.
Allo scultore di fama mondiale è stato dedicato il Museo Nivola. Le sue opere sono ospitate nella suggestiva struttura del vecchio lavatoio comunale situato nella collina di Su Cantaru circondato da affascinanti spazi esterni in cui sono collocate alcune opere monumentali tra cui le notissime madri che rimandano alle divinità ancestrali mediterranee. Un’interessante collezione di xilografie, acqueforti, litografie e dipinti ad olio dell’artista Mario Delitala è allestita nell’ex convento francescano al centro del paese.
Programma di Autunno in Barbagia 2019 ad Orani:
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