Una rete di giardini sardi per contrastare il cambio del clima
Parte con il primo giardino fenologico a Sorradile, a cui ne seguiranno altri a Desulo e Tissi, per monitorare i fenomeni meteoclimatici e lottare contro la diffusione di specie aliene.
Contrasto al cambiamento climatico con una rete regionali di giardini fenologici. È quella che sta nascendo in Sardegna a partire da Sorradile, e che si estenderà anche a Desulo e Tissi, fornendo un “significativo apporto nelle azioni di contrasto al mutamento climatico: un vero e proprio strumento di monitoraggio dei fenomeni meteoclimatici grazie ai dati che verranno raccolti nel tempo dall'analisi dello sviluppo vegetativo”, come ha detto l’assessore regionale all’ambiente, Donatella Spano. Con la nascita del "Giardino fenologico europeo" di Sorradile, infatti, “stiamo gettando le basi per un significativo contributo all'intera rete europea e per una migliore qualità di vita della popolazione residente".
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Parole pronunciate alla presentazione del progetto 'Cultivar' per la realizzazione del Giardino fenologico, organizzato dal Comune di Sorradile in collaborazione con Arpas, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna. La rete regionale risulta composta da giardini localizzati in contesti territoriali rappresentativi distinti, uno in pianura uno in collina e l'altro in montagna. "Il costante monitoraggio previsto nella rete ci permetterà anche di tenere sotto controllo le minacce derivanti dalle specie aliene invasive e dall'incremento di patogeni", ha proseguito Spano, che ha aggiunto: "L'attività di raccolta dati realizzata dall'Arpas consentirà la precoce individuazione delle emergenze, dei rischi di espansione e la pianificazione di interventi correttivi in tempi rapidi".
A causa della vulnerabilità di tutta l'area mediterranea, la Regione ha rafforzato tutte le politiche di contrasto ai mutamenti climatici. "Durante il mio mandato - ha affermato l'assessora Spano - è sempre stato fortissimo l'impegno delle politiche regionali per la tutela della biodiversità, attraverso azioni mirate al mantenimento e la valorizzazione del patrimonio boschivo - rilanciato anche dalla legge forestale regionale – e all'estensione della rete Natura 2000". Ha quindi evidenziato i diversi fenomeni: "Il Mediterraneo è tra le regioni più vulnerabili per gli impatti dell'aumento delle temperature, con ripercussioni su siccità e incendi, e per la crescita dell'intensità e frequenza degli eventi meteorologici estremi che la nostra isola ha registrato specialmente negli ultimi anni, come nel caso della grave siccità del 2017 e dei fenomeni alluvionali dei mesi scorsi".
Foto | Olga Berrios su Flickr