Regionali 2014: Programmi su turismo e ambiente
- Scritto da Carlo_Murgia
Foreste e turismo: Rete Natura 2000 e PPR contro le facili retoriche.
Spesso quello dei programmi elettorali diventa un esercizio retorico teso ad intercettare il maggior numero di tematiche a scapito però dell’approfondimento e delle misure da adottare per raggiungere gli obiettivi enunciati. Ritengo pertanto che vadano evidenziati all’interno dei programmi quegli argomenti che, assieme all’enunciato, presentano un minimo di argomentazione. Tra i candidati, Pigliaru, in maniera esplicita e Murgia, più in generale nelle politiche proposte, presentano un programma improntato sulla sostenibilità, intesa come uso corretto delle risorse a vantaggio di minor consumo del territorio ed in generale del bene ambiente. Sebbene ecologia ed economia siano vocaboli dalla radice comune (oìkos=casa), di fatto storicamente si sono ritrovate contrapposte in virtù del pregiudizio che la difesa dell’ambiente possa costituire un freno allo sviluppo economico. Nei due programmi si cerca di far dialogare queste due componenti.
Entrando nel dettaglio sulle politiche forestali, il tema viene trattato, a diversi livelli dai candidati Pigliaru, Murgia, Devias e Pili, riconoscendo in generale a boschi e foreste un ruolo importante e multidisciplinare. Sulla prevenzione, Devias in particolare si concentra sul problema degli incendi suggerendo un miglioramento del sistema antincendio e l’acquisto dei mezzi aerei (non spiegando però con quali risorse), Murgia propone un miglior coordinamento di Corpo Forestale, Ente Foreste e Protezione Civile, auspicando un aumento della superficie forestale; quest’ultimo punto è fortemente sostenuto anche da Pili. A tal proposito, i comuni cederebbero terreni senza avere in cambio posti di lavoro? Inoltre, fermo restando l’importanza della copertura forestale nell’assorbimento della CO2 e nel contrasto al dissesto idrogeologico, attualmente la copertura boscata in Sardegna sta aumentando naturalmente per via dell’abbandono delle campagne (stimata in circa il 50% dell’intero territorio) e l’Ente Foreste ha già quasi 7000 dipendenti ed oltre il 90% del bilancio va in stipendi.
Assolutamente condivisibile, invece, che le foreste non siano un ammortizzatore sociale ma un “valore” economico e sociale con l’apertura delle stesse al turismo (Pigliaru, Murgia). Purtroppo questo processo era iniziato ma si è interrotto. L’istituzione di nuovi parchi naturali viene auspicata da Pigliaru, Devias e Cappellacci. Devias prevede nuovi parchi sia terrestri che marini legati ad una tutela del territorio ed in particolare della biodiversità. Cappellacci intende genericamente potenziarli, mentre Pigliaru sostiene di concludere l’iter istitutivo di quei parchi in itinere già condivisi dai territori.
L’importante Rete Natura 2000, principale strumento della UE per la conservazione della biodiversità, finalizzata al mantenimento a lungo termine di habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari, viene individuata da Devias quando ipotizza, in particolare per le zone umide comprese nei Siti di Interesse Comunitario, un maggior impegno per manutenzione e salvaguardia anche per nuovi posti di lavoro. Più dettagliato sul tema Pigliaru, che prevede di dotare tutti i Siti Natura 2000 dei previsti Organismi di Gestione e di implementare le pratiche di agricoltura e turismo sostenibile. Cappellacci parla genericamente di potenziamento e valorizzazione della Rete.
Forse perché argomento controverso, ma solo due candidati affrontano il tema dell’attività venatoria. Pili sostiene l’esigenza di “regionalizzare” l’attività venatoria rendendola indipendente da organismi estranei al governo del territorio. Ciò allo stato attuale sembrerebbe complicato anche in virtù della presenza di una legge quadro nazionale e di una serie di direttive comunitarie che regolano la caccia su tutto il territorio dell’Unione. Pigliaru individua nell’approvazione del Piano Faunistico Venatorio Regionale il passaggio fondamentale per garantire “corretta gestione sostenibile della fauna selvatica e del suo prelievo”.
Un altro argomento spesso dibattuto è il governo del territorio e, più in particolare, il Piano Paesaggistico Regionale. Tutti i candidati lo affrontano secondo diverse sfaccettature.
- Murgia: riscrivere il PPR e Legge Urbanistica in maniere partecipata con i territori;
- Devias: nuovo PPR che non cristallizzi i territori, in particolare quelli agricoli;
- Pigliaru: “manutenzione” del PPR ma soprattutto una nuova legge urbanistica;
- Cappellacci: nuovo quadro normativo per la tutela del paesaggio e per l’urbanistica al fine di riaffermare la capacità dei Comuni di programmare lo sviluppodel proprio territorio. Questo quadro però non viene descritto;
- Pili: ridisegnare la pianificazione urbanistica e paesaggistica attraverso lo studio di una nuova legge urbanistica.
Quasi tutti i candidati trattano il tema dell’energia attribuendogli un valenza importante. Ugo Cappellacci propone un progetto su scala regionale (Sardegna co2.0) per tutti i comuni dell’isola con una stimata riduzione annuale della bolletta elettrica per le famiglie sarde pari al 70% e la creazione di 5.000 nuovi posti di lavoro (senza specificare però i percorsi attuativi). Pili è contrario agli impianti off shore a mare ed al nucleare, al loro posto propone gli incentivi energetici non solo per le fonti alternative ma anche per la realizzazione di nuovi impianti di forestazione come produttori di ossigeno (ma che in effetti non producono energia). Pigliaru propone nel suo programma un riordino della politica energetica regionale finora scarsamente pianificata e tecnologicamente non avanzata con l’adozione di “reti intelligenti” e la produzione di energia da fonti rinnovabili poco impattanti tarate sull’autoconsumo. La Murgia indica in un nuovo Piano Energetico e nell’istituzione di una Agenzia Sarda per l’Energia due passaggi importanti. Propone inoltre l’utilizzo di incentivi finalizzati alla riqualificazione energetica e di “invogliare” i privati e le aziende a produrre energia in proprio. Non viene anche in questo caso identificata la tipologia degli incentivi e la conseguente copertura finanziaria. Non vi è traccia dei temi trattati nel programma del Movimento Zona Franca, verosimilmente concentrato su un unico tema.
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TABELLA RIASSUNTIVA
Cominciamo il domani | Il centrosinistra porta avanti la lotta alle disuguaglianze e il sostegno alle pari opportunità. La sostenibilità ambientale come serie di politiche per un uso corretto delle risorse secondo bisogni attuali e futuri. Propone un riordino della politica energetica finora scarsamente pianificata e tecnologicamente arretrata adottando “reti intelligenti” e fonti rinnovabili poco impattanti tarate sull’autoconsumo. Ampio spazio al dissesto idrogeologico definendo due strumenti fondamentali di governo: Piano di Assetto (PAI) ed Piano Stralcio Fasce Fluviali. Riordino del sistema istituzionale ed operativo col PPR da rivedere in alcune parti e approvazione di una nuova Legge Urbanistica Regionale. Maggiori risorse (umane ed economiche) alle aree protette e conclusione dell’iter istitutivo dei due DDL sui nuovi parchi regionali, mai discussi in Commissione. Sul Turismo: creazione dell’Osservatorio Turistico Regionale come cabina di regia per monitorare il settore e serie di interventi volti a destagionalizzare e favorire turismo rurale e nautico. |
Fronte Indipendentista Unidu | Turismo inteso come ricchezza di cui però i sardi spesso non sono protagonisti. Proposta di azioni mirate a creare soprattutto professioni apicali e migliorare la professionalità degli addetti. Proposta di contributo (tassa) per i turisti estivi, coi proventi utilizzati per migliorare i servizi nel territorio. Particolare enfasi dedicata ai beni ambientali come futura risorsa economica, con una capillare rivisitazione di tutto il Distretto a cominciare da un Assessorato regionale dedicato. Intende proteggere il patrimonio ambientale e paesaggistico da interventi destruenti ma con un PPR che non cristallizzi il territorio (nello specifico agricolo). Prospetta la necessità di incentivare la protezione di ecosistemi/biodiversità costieri e terrestri con la creazione di nuove aree protette. |
Movimento Zona Franca | Il programma non presenta niente di rilevante in questo ambito, rafforzando ulteriormente l’impressione di una lista monotematica. |
Sardegna Possibile |
Una politica ambientale improntata sul rapporto uomo–territorio e finalizzata al miglioramento della qualità della vita. Perciò il movimento punta sull’incentivazione dello sviluppo rurale a livello locale e sulle politiche energetiche (Piano energetico, agenzia regionale per l’energia, produzioni da fonti rinnovabili, finanziamenti per la riqualificazione energetica), compresa una legge regionale destinata a regolamentare lo sfruttamento delle fonti rinnovabili. Sul tema paesaggio/aree protette da sottolineare l’intenzione di ridisegnare ex novo il PPR (con il coinvolgimento dei territori), mentre le aree protette vengono valutate come territori da promuovere. Sulle politiche sul turismo propone, oltre al potenziamento del comparto nautico, il riutilizzo di volumetrie abbandonate sulle coste, lo sviluppo dei modelli di ricettività diffusa in aree interne e, in generale, il miglioramento degli standards. |
Schiena dritta, testa alta | Pili propone un piano di autogestione dell’ambiente per piantare querce, potenziare foreste e bloccare la desertificazione. Incentivi per le fonti alternative funzionali alla predisposizione e gestione di nuovi impianti di forestazione (più ossigeno). In generale, per il territorio prospetta una politica di qualità col riutilizzo del patrimonio edilizio esistente (strutture minerarie, militari, centri storici abbandonati) ed lo snellimento burocratico con una codifica dei parametri di valutazione. Il Comune come soggetto principale del governo del territorio (decentralizzazione). Sull’ambiente si auspica una gestione regionale dell’attività venatoria ed una razionalizzazione del settore della pesca. |
Ugo Cappellacci presidente | Cappellacci individua in un nuovo quadro normativo di riferimento, per la tutela del paesaggio e l’urbanistica, lo strumento che consentirà ai comuni di programmare lo sviluppo del territorio. Snellire la burocrazia autorizzativa, rivitalizzare le aree interne dell’isola, salvaguardare i territori a rischio dissesto idrogeologico, potenziare e valorizzare i parchi naturali. Sulle politiche energetiche viene presentato il progetto Sardegna CO2.0 per tutti i comuni della Sardegna, che prevede tra la creazione di 500 nuovi posti di lavoro e riduzione del 70% dei costi della bolletta elettrica per tutte le famiglie. Infine, sul turismo si fa riferimento a destagionalizzazione, attuazione della legge sul golf e potenziamento della portualità turistica. |
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