Crocieristi, croce e delizia della città di Cagliari
- Scritto da Alba
Quella dei crocieristi è una vera e propria invasione che ha portato il capoluogo sardo in vetta alle classifiche degli scali più frequentati. Ma il passaggio in città della navi da crociera è sempre un bene per il turismo?
Cagliari, dicono le statistiche, è entrata per la prima volta nella classifica dei primi dieci porti crocieristici d’Italia. La classifica tricolore è guidata dallo scalo di Civitavecchia, dove sono approdate ben 170 navi, che hanno trasportato nella città laziale ben 445 mila passeggeri. Quest’anno però, le classifiche raccontano l’exploit della Sardegna che si confera al settimo posto nella classifica relativa al traffico crocieristico nazionale. Gli scali sardi più interessati da questa forma turistica sono quello di Olbia, Porto Torres, Alghero, Golfo Aranci e Oristano. Cagliari ha visto crescere addirittura del 60% lo scalo delle navi da crociera. Qualche mese fa la stessa Autorità portuale cagliaritana dichiarò:
“Ciascuno di questi 12.000 crocieristi è un potenziale ambasciatore che potrà raccontare, al ritorno a casa, le bellezze di cui è ricco il nostro territorio ed invogliare altri possibili turisti a venire a visitare Cagliari.”
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Il problema è che non tutti sono d’accordo con questa dichiarazione. Nonostante le mance dei crocieristi siano enormi, gli esercizi commerciali sono obbligati a lavorare anche in giorni festivi, tradizionalmente dedicati al riposo. Chi delle due parti ha ragione?
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