Crisi: disastro Sardegna senza lavoro il 18%
- Scritto da Effe_Pi
Disoccupati la metà dei giovani sardi: da gennaio scatta il piano europeo "Garanzia Giovani" per il lavoro under 29.
Disastro lavoro in Sardegna: gli ultimi dati dell'Istat confermano il tracollo dell'occupazione nell'isola e la situazione gravissima in cui si trova la sua economia. Sono oltre il 18%, secondo i numeri dell'Istituto di statistica, i sardi che ad oggi non hanno un lavoro, beh sei punti in più della già preoccupante media italiana. Ancora peggiore la situazione legata alla disoccupazione giovanile, con circa il 50% degli appartenenti alla categoria che non percepiscono nessuno stipendio: una situazione che non sembra avere prospettive di sblocco diverse da quella dell'emigrazione, a cui tantissimi giovani (e non) sardi hanno fatto già ricorso anche negli ultimi anni. Preoccupante anche la situazione degli ammortizzatori sociali, di cui in Sardegna usufruiscono 140mila lavoratori delle oltre 2mila aziende in crisi, con un rifinanziamento anche recente che vista la situazione finanziaria non consente però di mettere soldi su nuovi investimenti che possano creare lavoro nell'isola.
In realtà, un piano su scala nazionale contro la disoccupazione esiste, dice il governo, è verrà varato a partire da gennaio 2014: si chiama "Garanzia Giovani", messo a punto dall'Unione europea per combattere l'inoccupazione giovanile e creare opportunità per gli under 24 e gli under 29 con un finanziamento, per tutta l'Italia, che oscilla fra 1 e 1,3 miliardi su un totale di sei per tutto il continente. Ad annunciarlo, il sottosegretario all'Istruzione Gianluca Galletti, con una lettera inviata al convegno organizzato ieri a Cagliari sul futuro e le prospettive dei giovani in Sardegna, dove era atteso ma non ha potuto essere presente perché impegnato a Roma. "Finalmente il governo ha ricominciato a investire nell'istruzione - ha scritto Galletti nella sua lettera - La vita dei giovani si deve muovere sempre più in parallelo con quella dell'Università, anche perché quello che oggi ci preoccupa moltissimo è il fenomeno dei Neet, i giovani che non studiano e non cercano lavoro".
In realtà, il piano è stato approvato dall'Europa a fine 2012, e se ne parla da tempo, tant'è che esiste anche una proposta precisa di piano attuativo elaborata dall'Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), l'ente pubblico di ricerca che si occupa di questi argomenti: tra le proposte in esso contenute, presentate alle Camere nei mesi scorsi, la sperimentazione "della cosiddetta 'staffetta gene
razionale' in azienda, anche sulla scia di quanto si sta realizzando in alcune realtà territoriali" e anche azioni di valorizzazione e rafforzamento "del servizio civile nazionale e internazionale, magari apportando alcuni opportuni aggiornamenti al sistema di individuazione e reclutamento dei giovani, col fine ultimo di coinvolgere anche i Neet nell’esercito dei volontari civili. E’ indubbia, infatti, la valenza altamente formativa delle esperienze di lavoro volontario se l’obiettivo che ci si pone è quello di un’inclusione davvero attiva e civilmente consapevole dei giovani nel mondo del lavoro".