Budelli svenduta e la destra sarda litiga
- Scritto da Effe_Pi
Polemica tra Pili e Pittalis sul possibile esproprio dell'isola appena acquistata all'asta da un neozelandese.
Budelli finisce all'asta a un neozelandese, per poco meno di tre milioni di euro, e scoppia la polemica. In particolare, il dibattito sull'isola dell'Arcipelago de La Maddalena sembra spaccare in due la destra sarda, dopo che questa parte politica ha già mostrato a livello nazionale, in questi giorni, il suo livello di litigiosità. A partire all'assalto è Mauro Pili, storico esponente berlusconiano appena uscito dal Pdl per passare ad Unidos: il deputato ce l'ha in particolare con la Regione sarda che, dice, doveva "divenire autorità espropriante, approvando a tale fine un progetto di pubblica utilità, in funzione della previsione pianificatoria stabilita dalla stessa Regione in quell'area". Insomma, fuori dal poliitchese l'isola deve essere espropriata e il "decreto di esproprio può essere emanato proprio perché la destinazione di quell'area a parco naturale è disciplinata da reiterati strumenti di pianificazione urbanistica e in atti di natura ed efficacia equivalente". Pili aggiunge che il vincolo deve essere fatto valere entro cinque anni dalla vendita, altrimenti "decade", ma i suoi ex compagni di partito non sembrano intenzionati a dargli retta.
Anzi, gli ribatte a stretto giro Pietro Pittalis, capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, secondo cui la Regione ''esercita in pieno le proprie funzioni attraverso una tutela totale, che la rende assolutamente intangibile per il proprietario. Poiché non si tratta del gioco del Monopoli e la Regione non è un fondo di investimento, non si comprende per quale motivo avremmo dovuto spendere oltre 3 milioni di euro per raggiungere lo stesso risultato, che abbiamo già senza spendere un solo centesimo dei soldi dei sardi''. Le ventilate "ipotesi di esproprio - spiega Pittalis - o altre simili, saranno pure suggestive sul piano della visibilità mediatica e di una certa retorica, ma inesistenti sul piano del diritto e della realizzabilità concreta, perché non previste nel nostro ordinamento giuridico".
Interviene nella querelle anche il sindaco della Maddalena, Angelo Comiti, secondo cui la cessione a un privato di Budelli è "l'ennesima debacle di un sistema di aree protette che fa capo al governo e al ministero dell'Ambiente che in un parco nazionale si fa sfuggire un'opportunità di questo tipo". Il primo cittadino si dice "non particolarmente preoccupato dall'avvento di un acquirente che ha un pedigree più o meno marcato dal punto di vista ambientale, visto che chiunque compra un'isola del genere compra anche il cumulo di vincoli che derivano da un patrimonio impareggiabile. Certo è sempre meglio annoverare nel patrimonio pubblico parti così pregiate del territorio". Siccome il prezzo "è abbastanza accessibile e c'è ancora l'opportunità per il governo di intervenire, sarebbe meglio se diventasse patrimonio pubblico - aggiunge Comiti - ma in un momento in cui l'Ambiente non destina neanche un euro ai problemi che riguardano questo arcipelago, e mi riferisco in particolare alle bonifiche dello specchio d'acqua dell'ex arsenale militare, non ci sono grandi speranze".