L’isola di Budelli diventa patrimonio pubblico
- Scritto da Effe_E
Il parco nazionale vince la battaglia legale: la perla rosa della Sardegna. Dal Governo in arrivo 3 milioni per coprire i debiti dei vecchi proprietari.
da La Stampa | di Nicola Pinna
Non si piazzerà neanche un mattone e l’isola rosa non diventerà la seconda casa di nessun magnate. Sulla perla dell’arcipelago di La Maddalena sventolerà solo la bandiera del parco nazionale. A prescindere dalla guerra dei vincoli, uno degli angoli più belli del Mediterraneo non avrà mai un padrone. Anzi, non lo avrà più. I tempi per l’asta sono scaduti e il giudice di Tempio ha deciso che l’isola diventerà proprietà del parco nazionale: sarà presto patrimonio pubblico. Non ci sarà bisogno, dunque, della colletta organizzata dai ragazzi della scuola media di Mosso (provincia di Biella) per salvare la spiaggia rosa e la macchia mediterranea che la circonda. I tre milioni chiesti dal tribunale per saldare i debiti dei vecchi proprietari (una società fallita, appunto) sono già stati stanziati dal Governo a favore dell’ente parco. «Finalmente potremo esercitare il diritto di prelazione - commenta il presidente Giuseppe Bonanno - Diventare patrimonio pubblico era la destinazione naturale per questo paradiso».
IL DIETROFRONT DEL MAGNATE
Per conquistare Budelli, il parco nazionale ha condotto una vera e propria battaglia giudiziaria. In realtà non è stato semplice, perché in Sardegna è arrivato un ospite inatteso: il magnate neozelandese Michael Harte. Ha messo sul piatto tre milioni per comprare Budelli e ha annunciato subito la realizzazione di un grande progetto di ricerca scientifica. Qui, fino al 2013, nessuno lo aveva sentito nominare, ma lui da anni gira il mondo alla ricerca di paradisi da “conquistare”. Dalle parti di Mana Island e Tiritiri Matangi, nelle Fiji e in Nuova Zelanda, ha realizzato alcuni laboratori sulla biodiversità. E la stessa intenzione aveva annunciato a La Maddalena: «Il sogno è quello di creare un osservatorio internazionale sulla biodiversità marina: un laboratorio all’aria aperta che attiri studiosi da tutto il mondo. Il progetto non è quello di costruire». Poche settimane dopo però ha presentato anche un business plan fatto di cemento e boe per maxi yacht. A febbraio, poi, ci ha ripensato: i vincoli irrigiditi dal parco (decisione cassata in questi giorni da Ministero) lo hanno “scoraggiato” e così ha pensato bene di non versare i tre milioni promessi. È tornato a casa, ha rinunciato al progetto e il tribunale di Tempio si è ritrovato al punto di partenza. Altri magnati non si sono fatti vivi e ieri il giudice ha deciso che l’isola dovrà subito passare al parco.
LA COLLETTA DEGLI STUDENTI
Gli studenti della provincia di Biella non hanno fatto in tempo a raccogliere i soldi necessari per coltivare il sogno di fare di Budelli il paradiso dei giovani. Le adesioni sono arrivate in pochi giorni da tutto il mondo e proprio questa settimana si stava formando il primo gruzzolo. «Adesso vedremo cosa fare, non vogliamo di certo sprecare l’entusiasmo creato intorno a una bella iniziativa di educazione civica e di sensibilizzazione ambientale - dice Giuseppe Paschetto, il professore di scienze che aveva guidato gli studenti in questo progetto - Insieme ai ragazzi e al Wwf, diventato in questi giorni nostro partner, valuteremo cosa fare. Non escludiamo di portare avanti la raccolta di fondi per un progetto di educazione ambientale o per aiutare il parco nazionale a migliorare Budelli». Il primo sogno dei ragazzi, comunque, non potrà non essere realizzato: vorrebbero visitare Budelli e a La Maddalena avevano già promesso loro calorosa ospitalità.