Mare: anche in Sardegna i cacciatori di plastiche
- Scritto da Effe_Pi
Un progetto italo - francese con Ispra e Università di Siena sarà all'Asinara per valutare l'impatto della plastica sulla vita marina.
I ricercatori ambientali italiani e francesi saranno presto anche in Sardegna a caccia di plastiche in mare. È lo scopo del progetto “Plastic Busters” che parte oggi da Livorno, per approdare nei prossimi giorni nelle aree più sensibili del Santuario delle balene Pelagos. Gli studi saranno portati avanti a bordo della nave oceanografica dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), l’Astrea, da ricercatori dello stesso ente, dell’Università di Siena e di altri istituti italiani e transalpini.
Dopo Livorno, la nave sarà a La Spezia, Genova, San Remo, per poi spostarsi in Corsica e finalmente nell’area del Parco dell’Asinara, per concludere il suo giro con l’Elba e Capraia. L’obiettivo è di raccogliere dati sulla presenza delle plastiche e l’inquinamento che creano, visto che sono tra i maggiori inquinanti del Mar Mediterraneo e “costituiscono una grave minaccia sia per l’ambiente marino che per gli organismi che lo abitano”.
Nello specifico, i ricercatori dell’ISPRA si occuperanno del ruolo delle microplastiche nella catena alimentare, ovvero presenza e l’incidenza di frammenti di plastica nello stomaco della specie ittiche pelagiche (sardine e in generale pesce azzurro) e bentoniche (ad esempio lo scorfano). Più in generale, il progetto pilota Plastic Busters, lanciato lo scorso anno dall’Università di Siena nell’ambito della rete mondiale Sustainable Development Solutions Network, approfondirà le indagini sugli organismi sentinella, verificando in particolare l’incidenza di sostanze come ftalati, inquinanti organici persistenti (POPs) e metalli pesanti sui tessuti di pesci, molluschi, tartarughe.