POLVERINI IN SARDEGNA USB CONTESTA
- Scritto da Effe_Pi
L'ex governatrice del Lazio attaccata dal sindacato di base sardo.
La senatrice Renata Polverini, ex presidente della Regione Lazio, visita la Sardegna, in particolare il carcere di Buoncammino e la Carbosulcis, ma il suo arrivo in Sardegna scatena le polemiche. In particolare, ad attaccare l’esponente del Pdl, accompagnata nel suo “giro elettorale” dal segretario generale dell’UGL (quindi suo successore) Giovanni Centrella e dal collega parlamentare Mauro Pili, è il sindacato USB (Unione Sindacale di Base) che trova “incredibile la faccia tosta di alcuni politici”.
La Polverini aveva parlato di “carceri fatiscenti” riferendosi a quello di Cagliari, e di “un interregno che non si può accettare”, ricordando i tempi di passaggio eccessivi tra il vecchio e il nuovo penitenziario in costruzione a Uta. Aveva poi contestato il trasferimento nell’isola di molti mafiosi sottoposti al regime del 41bis, e si era spesa alla Carbosulcis in favore di “una battaglia per il carbone che va fatta” e per la salvaguardia dei posti di lavoro. USB ironizza anzitutto sul trasferimento dei mafiosi, deciso “dal governo presieduto da Silvio Berlusconi” di cui il Pdl faceva parte, e sottolinea che “almeno altrettanti detenuti sardi sono costretti a scontare la pena in carceri lontani dall’Isola, in disprezzo del principio della ‘territorialità della pena’ sancito (e puntualmente disatteso) dallo Stato italiano e dalla Regione stessa”.
Sul fatto che l’arrivo in Sardegna di detenuti sottoposti al 41bis sia un rischio, USB ribatte che “la mafia ha già i suoi addentellati in Sardegna (e a dimostrarlo sono i sequestri di beni operati a persone accusate di reati di associazione mafiosa)” e che comunque “il 41 bis di per sé è una forma di carcerazione che comporta tali e tante ristrettezze che nessuno può pensare di comunicare per espandere la propria attività criminosa. E, poi, le mafie – proseguono i sindacalisti - non hanno bisogno di spostare i loro familiari per spostare i loro interessi, hanno imparato, e da molto, ad usare altri canali come banche e uomini d’affari, quelli in doppiopetto”.
Anche il sovraffollamento delle carceri sarebbe da addebitare soprattutto all’operato del centrodestra di cui la Polverini fa parte, visto che “è il frutto avvelenato di leggi securitarie ed idiotamente repressive che la maggioranza governativa di cui lei fa parte ha fortemente voluto al fine di rassicurare i propri elettori. Leggi che hanno un nome e cognome: legge sul respingimento (Bossi-Fini), sulle tossicodipendenze (Fini-Giovanardi) sulla recidiva (Cirielli) e via elencando”.
Sulla Carbosulcis, infine, USB ha da ridire perché “il prodotto carbone è un prodotto ‘fuori mercato’ visti i costi di estrazione e l’alto contenuto di zolfo”, considerato anche che la Regione Sardegna produce già “un surplus di energia”. Infine, dopo accuse a Pili e alla stessa Polverini di aver “sgovernato” le regioni di cui si sono occupati, sulla salvaguardia del lavoro USB ricorda che l’UGL, organizzazione cui è legata, è “quello stesso ‘sindacato’ che nella vertenza AIAS, in compagnia con ISA, ha avallato la decisione presa dai Randazzo, che ha comportato la messa in mobilità di 133 lavoratori”.