Sardegna ciclabile: la regione lancia il piano
- Scritto da Effe_Pi
L'assessore Maninchedda avvia una consultazione con le associazioni per un'isola interamente percorribile in bici.
La Sardegna cerca il rilancio turistico e la sostenibilità ambientale puntando sulla bicicletta. La regione, e in particolare l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, vogliono un piano che porti piste ciclabili in tutti gli angoli dell’isola, promuovendo un’attività salutare per i sardi e attrattiva per gli ormai tantissimi che in Italia e fuori usano le due ruote non motorizzate per i loro spostamenti. Il territorio sardo peraltro si presta benissimo, con grandi spazi per la costruzione delle piste e tante località, dalle spiagge alle calette fino a quelle dell’interno, che potrebbero risolvere i problemi di parcheggio e di pressione delle auto su habitat spesso delicati.
È lo stesso Maninchedda, sul suo sito internet, a spiegare che “non si tratta né di un’iniziativa estemporanea, né di un percorso marginale rispetto a quelli in atto sulle infrastrutture principali. Io ero e sono convinto che piantare alberi, rimettere a posto i sentieri, rendere percorribile e fruibile in modo ecocompatibile la Sardegna, produca lavoro e ricchezza”. L’assessore definisce il piano sulla ciclabilità una “grande infrastruttura della qualità della vita: una rete dei sentieri della Sardegna agibile, dotata di servizi, monitorata e su cui è possibile fare programmazione. Se la Sardegna diventasse la più grande regione del Mediterraneo interamente percorribile a piedi o in bicicletta e, almeno in buona parte, a cavallo, credo che tutti possano comprendere quale forza di richiamo per un turismo sano, economico e non volgare essa riuscirebbe ad avere”.
Sul sito della regione è quindi stato pubblicato l’avviso per richiedere (entro 7 giorni) la consultazione con l’assessorato: infatti, l’idea è che nessuno meglio dei ciclisti e delle loro associazioni possano conoscere il problema e trovare la giuste soluzioni per rendere la Sardegna regione ciclabile. Il piano dovrebbe venire fuori da “un tavolo tecnico con tutte le associazioni qualificate di cicloturismo, mountain bike, ciclismo amatoriale e escursionismo”, che vogliano inviare alla giunta Pigliaru i loro recapiti e copia del loro statuto, “oltre che dichiarare esplicitamente la loro disponibilità al confronto”.