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Regionali 2014: Programmi sulle pari opportunita'

  • Scritto da Paola_Pilia

Sardegna 2014 Pari opportunitàPari opportunità: cosa propongono i candidati alle regionali?

 


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TABELLA RIASSUNTIVA


Cominciamo il domani  Pigliaru “C’è un punto essenziale nel nostro programma: le pari opportunità”. Con queste parole Francesco Pigliaru ha avviato la campagna elettorale. E ha manutenuto la promessa. Partendo dai dati (solo 4 donne sarde su 10 lavorano), propone di seguire il modello delle regioni italiane più virtuose (Toscana, Piemonte, Emilia Romagna) per incrementare le politiche di sostegno alle famiglie su cura di figli e anziani che ricadono quasi esclusivamente sulle donne. Ancora, rafforzare la componente di politiche attive del lavoro (corsi di formazione, incentivi fiscali per l’imprenditoria femminile, estensione della possibilità di ricorrere per scelta al part-time a ad altre modalità flessibili di erogazione delle prestazioni lavorative) e istituire una cabina di regia specifica per le Pari Opportunità di genere presso la Presidenza della regione.

Fronte Indipendentista Unidu Devias Il programma fa genericamente riferimento alla necessità di aprire centri antiviolenza e antimobbing capillarmente in tutta la Sardegna.

Movimento Zona Franca Sanna  Nessun cenno alla questione di genere.

Sardegna Possibile
 Murgia
Sul lavoro anche Murgia propone di aumentare il lavoro femminile attraverso le politiche di sostegno alla famiglia. In particolare nel programma si prevede di “attivare precise premialità per le aziende che praticano politiche di conciliazione tra lavoro e maternità/paternità”. Riguardo alla  partecipazione politica la coalizione Sardegna Possibile propone l’immediata modifica della legge elettorale con l’introduzione della doppia preferenza di genere e inserisce un passaggio anche sulla comunicazione istituzionale da vincolare “alla rappresentazione di una società multiculturale ed equa”. Murgia prevede anche un potenziamento dei centri antiviolenza e l’uniformazione dei protocolli di accoglienza delle vittime nei centri stessi.

Schiena dritta, testa alta Pili Nessun cenno alla questione di genere.

Ugo Cappellacci presidente Cappellacci Ugo Cappellacci dedica poche righe del programma al tema, partendo dal riconoscimento delle disparità di genere nel mondo del lavoro e nelle istituzioni regionali che definisce “inaccettabili”. Per superarle propone, da un lato l’approvazione di una legge regionale “per quote obbligatorie riservate alle donne nella pubblica amministrazione regionale e negli enti, nella sanità e nelle istituzioni”, senza specificare però che percentuale sarebbe quella femminile. Dall’altro, ripropone l’introduzione della doppia preferenza di genere nel nuovo sistema elettorale regionale, meccanismo bocciato dal Consiglio regionale nel 2013 proprio con il voto segreto richiesto dal centrodestra.
Copyright © 2014 Sardinews | Testi: Paola Pilia

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