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Il maresciallo che sapeva troppo: morti a Ustica e "morti di Ustica” - 2

  • Scritto da Effe_Pi

Itavia Flight 870 port side and engine | Davide Alberani | FlickrLa seconda parte della vicenda di Alberto Mario Dettori, legata ai misteri intorno alla strage di Ustica del giugno 1980.

Di Serpico

(leggi la prima parte...) Alberto Mario Dettori lascia sul comodino la fede e l'orologio, esce di casa la mattina e verrà ritrovato nel pomeriggio impiccato ad un albero nei pressi di un fiume poco distante dalla sua abitazione. Le stranezze ovviamente proseguono anche nella dinamica “del suo suicidio” alla quale né i familiari né chiunque lo conoscesse hanno mai creduto. Indagini frettolose, nessuna autopsia né perizie per cercare di capire la dinamica di questo strano decesso. Nessuno ha mai pensato di cercare eventuali tracce di DNA nel suo corpo. La vicenda venne immediatamente liquidata! Suicidio.

La famiglia non ha mai creduto al suicidio: " Papà era troppo attaccato alla famiglia" ha ripetuto più volte sua figlia Barbara, che si è affidata alla Associazione Rita Atria e all'avvocato Goffredo D'Antona per cercare di far riaprire il caso, cosa che avvenne nel 2017: tuttavia il materiale raccolto insieme alle testimonianze non ha convinto il magistrato ad aprire una nuova indagine per omicidio. Il maresciallo Dettori si suicidò! Caso archiviato!

Effetti collaterali della strage di Ustica! Seguendo lo stesso copione scritto per negare la verità storica di tutte le stragi. Che quella notte ci sia stata una guerra nei cieli, che determinò la morte degli 81 passeggeri del DC-9, è ormai una certezza, nonostante siano passati decenni. Quel che successe deve restare segreto perché cosi vuole la “ragion di Stato”. Per questo si è disposti a celare Giustizia e Verità, che sono valori fondamentali in uno Stato che ha il dovere di proteggere i propri cittadini e la propria sovranità.

Il maresciallo Dettori sapeva troppo, forse il suo animo gentile e la coscienza gli dicevano che ciò che aveva visto doveva essere rivelato. La sua scomparsa ha giovato senza dubbio allo scopo di porre ulteriormente un sigillo al segreto, che tale doveva restare. Il Maresciallo Dettori era una brava persona, un buon marito e padre di famiglia. Credeva nel suo lavoro, andava protetto ed aiutato in quanto servitore dello Stato, non sacrificato! Merita giustizia: Lui e tutti gli altri “morti di Ustica”.

Foto | Lcc