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Sit - in a Roma per Beniamino Zuncheddu, in carcere da 33 anni

  • Scritto da Effe_Pi

La mobilitazione è organizzata dal Partito Radicale che ritiene innocente l'ex allevatore, condannato per la strage di Sinnai del 1991.

La mobilitazione del Partito Radicale sul caso di Beniamino Zuncheddu continua. Oggi, alle 13, davanti alla Corte di Appello di Roma, il Partito Radicale partecipa ad una manifestazione organizzata in occasione della revisione del processo chiedendo una "giustizia giusta per Zuncheddu che da 33 anni si trova in carcere da innocente". Presenti Irene Testa, tesoriere del Partito Radicale e Garante delle persone private della libertà della regione Sardegna che ha portato alla luce il caso; la giornalista Gaia Tortora, presidente d'onore del Partito Radicale, Simone Monni, sindaco del comune sardo di Burcei, diversi concittadini, i familiari di Beniamino Zuncheddu ed il suo legale Mario Trogu.

Beniamino Zuncheddu, ex allevatore di 58 anni è stato condannato in via definitiva all'ergastolo per triplice omicidio. Una strage che risale all'8 gennaio del 1991 quando sulle montagne di Sinnai, in località Cuili is Coccus, furono uccisi tre pastori e una quarta persona rimase gravemente ferita. Da quattro anni Zuncheddu, che si è sempre professato innocente, e il suo avvocato Mauro Trogu, del foro di Cagliari, stanno combattendo una battaglia per riottenere la libertà nel processo di revisione in corso davanti ai giudici della Corte d'appello di Roma.

C’è un testimone, sopravvissuto al massacro, Luigi Pinna, marito di una una figlia di uno degli uccisi: unico a restare vivo. Inizialmente il testimone racconta che l’assassino aveva il volto coperto da una calza da donna e quindi non poteva riconoscere l’autore. Passano i giorni e il testimone cambia versione e racconta di poter riconoscere l’aggressore che in realtà non avrebbe avuto il volto travisato. In un riconoscimento fotografico indica Beniamino Zuncheddu quale autore della strage. Sono molti i motivi per dubitare della colpevolezza di Beniamino Zuncheddu che per tante circostanze risulta non poter essere l’uomo che, con precisione “paramilitare” si è reso responsabile di un’azione “preparata nei minimi dettagli” e “non alla portata di tutti”; i virgolettati sono considerazioni dei giudici nelle sentenze che hanno accompagnato Zuncheddu all’ergastolo.

Foto | Partito Radicale