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I gatti nella storia, dagli imperatori all’oasi felina sarda

  • Scritto da Effe_Pi

In un libro questi amatissimi animali domestici e come hanno accompagnato la vita di tanti personaggi che hanno fatto epoca, c’è anche l’impegno delle istituzioni italiane per quelli di Su Pallosu.

I grandi del mondo raccontati attraverso i loro gatti. Sono intrecci che riguardano animali capaci di allentare nel privato la tensione di momenti rimasti nella storia, come si narra dell'inseparabile Jock per il primo ministro britannico Winston Churchill. A narrarli, un libro appena uscito della giornalista e scrittrice torinese Carola Vai, dal titolo: "Gatti di Stato. Tra uso pubblico e passioni private", edito da Rubbettino.  

Qui ci sono anche i gatti di Su Pallosu, “salvati” per decreto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo che nel 2014 il comune di San Vero Milis aveva respinto la richiesta di riconoscimento della secolare colonia felina. Un provvedimento ad hoc del capo dello stato ha infatti reso formalmente nulla la delibera votata a maggioranza dal consiglio comunale del centro nell’oristanese.

Nella pagine ci sono poi mici trattati come dipendenti da uno dei più prestigiosi musei del mondo, l'Ermitage di San Pietroburgo, più efficaci contro i topi dei prodotti chimici. Ad assegnare loro lo status di dipendenti fu lo zar Pietro I, il Grande. La zarina Caterina II attribuì poi ai mici quello di "Guardiani delle pinacoteche", ancora oggi esistente. E ci sono gatti a cui tutto è permesso, tanto da sedere ed essere fotografati sulla poltrona dello Studio Ovale alla Casa Bianca, come nel caso di Socks, della famiglia Clinton.

Ci sono come detto i presidenti della Repubblica italiana, Sergio Mattarella e Giorgio Napolitano, l'imperatore romano Cesare Augusto, il faraone Tutankhamon, Livia, moglie di Augusto, la regina del Regno Unito Vittoria. Tra i presidenti degli Stati Uniti, Abramo Lincoln, Theodore Roosevelt, John Kennedy, George Bush junior e Joe Biden. Esponenti religiosi, quali Benedetto XVI, Leone XII, Paolo VI e Padre Pio, che hanno iniziato a dividere tenerezze e malinconia coi gatti fin dai giochi infantili, come pure il re di Francia Luigi XV.   Si scoprono leader legati ai mici soprattutto negli anni del tramonto professionale, come gli statisti italiani GiovanniGiolitti e Francesco Saverio Nitti, e il presidente francese Charles De Gaulle, che arrivarono a dividere gli ultimi istanti di vita solo con i loro felini.