Efisio Mulas è un mite bracciante che vive di lavoretti saltuari, soprattutto nella salina di don Leandro Sanna, e che arrotonda il magro bilancio scommettendo con i colleghi in prove di forza a suon di testate. La sua vicenda si intreccia con una faida ultracentenaria che contrappone le famiglie Sanna e Porcu.
La normalità degli eventi è spezzata dall'uscita di prigione per amnistia della bella Domenicangela Piras, turbolenta fidanzata di Efisio condannata per avergli assestato una roncolata. Contemporaneamente raggiunge la propria famiglia anche l'ex ergastolano Agostino Sanna, vecchio uomo d'onore, che prende a istigare il nipote don Leandro affinché prosegua la faida uccidendo Alvaro Porcu.
L'affarista don Leandro non ha alcuna intenzione di assecondare lo zio, e così prende tempo, dapprima insinuando che Alvaro Porcu si sia nascosto in Supramonte per paura di lui, poi adducendo una conta dei morti vantaggiosa per la famiglia Sanna.