Cipro, la soluzione possibile
Dopo quarant’anni di conflitti e crisi politica, è l’ennesimo tentativo di trovare una soluzione alla disputa.
Sono ripresi il 9 gennaio a Ginevra i colloqui per la riunificazione di Cipro, tra il presidente della repubblica cipriota Nicos Anastasiades e il leader della parte turca dell’isola, Mustafa Akıncı.
Dopo quarant’anni di conflitti e crisi politica, è l’ennesimo tentativo di trovare una soluzione alla disputa. Questa volta, però, c’è ottimismo, scrive Le Monde.
L’esito positivo dei negoziati, scrive l’austriaco Die Presse, sarebbe un successo per tutte le parti in gioco: “Un accordo darebbe al presidente turco Erdoğan, la cui reputazione internazionale recentemente è peggiorata, la possibilità di mostrarsi aperto ai compromessi della diplomazia. Inoltre, per Ankara mantenere economicamente Cipro nord ha costi molto alti.
Per il presidente statunitense Obama chiudere il mandato con la riunificazione dell’isola rappresenterebbe un successo importante, come anche per il nuovo segretario generale dell’Onu, il portoghese António Guterres.
E la Grecia, economicamente indebolita e fiaccata da contrasti interni, avrebbe un problema di meno di cui occuparsi”. Secondo il sito turco T24 a beneficiare della riunificazione sarebbero anche i turcociprioti, “che sono ansiosi di arrivare a un accordo perché credono che, riunificata l’isola, il benessere raggiunto dalla repubblica cipriota potrà estendersi anche alla parte turca”.
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