Trasporti: la Sardegna molla Trenitalia?
- Scritto da Effe_Pi
La Regione contro la società che gestisce i treni anche nell'isola: costi troppo alti per il servizio offerto, ad oggi tra contributo statale e locale incassati 44 milioni di euro l'anno.
La Regione Sardegna potrebbe trovare un’alternativa a Trenitalia nella gestione delle linee ferroviarie dell’isola, che al momento hanno una scarsa efficienza ed estensione, a fronte di costi notevoli. L’ipotesi di “mollare” la società che di fatto ha ereditato il monopolio delle vecchie Ferrovie dello Stato è stata ventilata oggi dall’assessore sardo Massimo Deiana, che ha spiegato come Trenitalia continui, ad oggi, ad incassare per le linee sarde 44 milioni di euro l’anno (40 dallo stato e 4 dalla Regione stessa) a fronte di costi di gestione dei treni che sono diminuiti di molto negli ultimi anni, per di più con il rischio di un ulteriore disimpegno nei prossimi anni.
La Regione sarda però non sarebbe più disposta - secondo Deiana - a pagare 11,7 euro a chilometro, come nel precedente contratto di servizio (per 3,6 milioni di chilometri percorsi ogni anno sui 430 chilometri di strada ferrata in Sardegna) e vuole trattare al ribasso, altrimenti è disposta a rivolgersi ad altri soggetti. Peraltro la linea ferroviaria è uno dei nodi cruciali della mobilità interna dell'isola: secondo stime della Regione, ci vorrebbero investimenti per 1,5 miliardi di euro per metterla in sicurezza e per garantire a chi viaggia in Sardegna uno standard accettabile, seppure allineato a un livello basso.
Fra le infrastrutture ipotizzate, il doppio binario da Cagliari fino a Oristano e da Decimomannu fino a Iglesias, le bretelle di collegamento fra la rete ferroviaria e gli aeroporti (Alghero e Olbia), oltre a cinque grandi varianti. Intanto, la Fit Cisl Sardegna ha espresso preoccupazione per il disimpegno di Trenitalia in Sardegna, dove lavorano 350 persone: non sono previste assunzioni, nonostante ci sia una carenza dichiarata di almeno 30 tecnici, ed entro il 2018 chiuderà l'Officina manutenzione rotabili di Sassari. Una ferrovia, quella sarda, che negli ultimi decenni è andata indietro invece che avanti, quando invece ce ne sarebbe bisogno come il pane in una regione così estesa e con i traghetti più cari d’Europa.