Covid e seconde case: nell’isola un film già visto
- Scritto da Effe_Pi
Dopo il via libera del governo rischia invasione già a Pasqua e per i ponti di 25 aprile e primo maggio nelle 300mila abitazioni per le vacanze, protestano i sindaci sardi.
È un film già visto: le case delle vacanze che si riempiono dopo la grande fuga dalle città rosse, la Sardegna presa d'assalto perché ha i contagi al minimo e perché si può persino andare al ristorante di sera, il contagio che riesplode e tutto punto e a capo. Perciò è rivolta contro il decreto del governo che consente, da oggi e fino a Pasqua compresa, di spostarsi nelle seconde case, anche se questo significa spostarsi da zona rossa a zona bianca.
La Sardegna, con le sue oltre 300mila seconde case, è nel panico: troppo alto il rischio che venga presa d'assalto da chi proviene da zone ad altissimo contagio. La Valle d'Aosta, per non correre rischi, ha deciso di bloccare gli ingressi verso le seconde case. Lo vorrebbero anche i sindaci sardi, tanto che il presidente regionale dell'Anci, Emiliano Deiana, sollecita il governatore Christian Solinas a prendere una posizione chiara e unitaria contro la decisione del governo.
Fra l'altro, se dovessero arrivare migliaia di turisti per Pasqua, come è facilmente ipotizzabile, anche il sistema di tracciamento in porti e aeroporti potrebbe andare in tilt, perché - conferma il commissario dell'Ats, Massimo Temussi - essendo in fase ancora iniziale, è tarato sui flussi attuali. Riuscirà la Sardegna a mantenere i suoi bassi livelli di circolazione del virus? Con i vaccini ancora indietro sarebbe particolarmente importante, su questo al momento il presidente di Regione però tace.
Foto | Vasile Cotovanu su Flickr